Un’abilità che sembra andata perduta, o quasi, quella del fischiare con le dita, soprattutto tra le donne. Questo il risultato al quale sono pervenuti i ragazzi di una scuola di cinema di Varese, intervistando oltre cinquanta persone tra uomini, donne e bambini sulle spiagge di Anzio.
I simpatici “provini” che sono stati registrati presso lo stabilimento “Grillo Moro” di Lavinio fanno parte di un progetto di ricerca più ampio sul teatro fischiato: una tradizione che affonda le proprie radici in Cina, più precisamente nello Yunnan, ma anche altrove nell’estremo Oriente, dove sovente è possibile assistere a performance teatrali nelle quali, al posto dei consueti dialoghi verbali, le interazioni tra i commedianti avvengono solo mediante sonori fischi fatti con le dita infilate in bocca. Strano a spiegarsi, ma estremamente singolare come spettacolo e, nonostante tutto, con una sorprendente gamma di registri espressivi.
Il progetto di tesi degli studenti di cinema ha voluto calare dalle nostre parti questo tipo di espressione artistica. Si è però scontrato con una diffusa incapacità delle persone, nel 2017, in questa particolare capacità, cosa che non era stata del tutto prevista in partenza. Dal campione di persone intervistate infatti è emerso che solo una ragazza è stata effettivamente capace di fischiare con le dita (e anche in modo estremamente vibrante!) contro cinque uomini, di età dai 9 ai 65 anni.
I filmati registrati saranno inclusi in quella parte della ricerca che tratta appunto dell’abilità delle persone di fischiare con le dita ai giorni nostri, epoca nella quale è evidente che abbiamo soppiantato i fischi con le dita con messaggi sui cellulari o coi “cinguettii” su Twitter.
(di Daniele Mancin)
