Un intero piano dedicato ad un Laboratorio diffuso 2.0 che l’Istituto superiore Emanuela Loi di Nettuno ha potuto realizzare grazie alla partecipazione ad un bando della Fondazione Roma e con un finanziamento personale. Il progetto della Loi si è guadagnato la fiducia degli investitori e oggi, dopo 8 mesi di lavoro e con la collaborazione fattiva degli studenti, che hanno completamente ripulito e ridipinto l’ultimo piano, bagni compresi, (con un discreto gusto e molta fantasia) è stato possibile inaugurare l’area integrata di didattica multimediale che è il futuro dell’insegnamento.
Il progetto è stato illustrato nell’Aula Magna della scuola, dalla Dirigente scolastica Antonella Mosca, ospiti in sala l’assessore al Bilancio del Comune di Nettuno Giuseppe Aquino e l’Assistente capo del Commissariato di polizia di Anzio Leandro Mancini che ha portato i saluti della Dirigente Adele Picariello e la Dirigente scolastica dell’Istituto De Francesco Annalisa Boniello. “Abbiamo partecipato al bando della fondazione Roma – ha spiegato Antonella Mosca – relativo alla progettualità relativa alla didattica digitale il nostro progetto, realizzato dagli insegnanti di informatica e dal Ds, con successo, è stato accettato. E’ poi partito l’iter amministrativo e in 8 mesi siamo riusciti a realizzare la nostra iniziativa, anche grazie agli studenti che hanno proposto la cogestione ed hanno lavorato sul concetto di cittadinanza attiva e sul concetto di bene pubblico da tutelare, pulendo scuola cortile e il verde, persino i bagni. Sono stati fantastici ed hanno reso possibile il fatto di arrivare a creare le condizioni ambientali adatte per dare il via all’iniziativa. Il fatto che abbiano lavorato con noi in questo modo ci rende orgogliosi – ha aggiunto la Dirigente scolastica – perché spesso i loro coetanei sporcano, imbrattano, rovinano tutto ciò che è pubblico, perché non lo sentono loro. Ma ciò che è pubblico e nostro, lo comprano i cittadini onesti che pagano le tasse. E comprano tutto, treni, autobus, banchi che vanno trattati come ognuno di noi tratterebbe la propria cameretta. Se si capisse questo molti comportamenti cambierebbero”. Quindi è stata spiegato il dettaglio del progetto, affidato per la sua realizzazione agli “Animatori digitali” figura istituita dal Miur in tutta Italia per una didattica digitalizzata. Il laboratorio diffuso 2.0 è diffuso perché coinvolge otto classi su un intero piano, con delle lavagne che sono veri e propri computer e con dei tablet annessi che permetteranno anche di tenere lezioni a distanza per gli assenti. Inoltre si invertiranno alcuni elementi della didattica. Si studia a casa e si fanno i compiti e le attività pratiche a scuola. Un sistema sperimentale i cui risultati andranno monitorati. “Ringrazio la fondazione Roma e i docenti che hanno lavorato al progetto con il nuovo codice degli appalti – ha detto la Dirigente Mosca – ci sarà anche una sezione sperimentale in cui si utilizzerà il nuovo sistema. Ma la cosa più importante – ha poi concluso – sono i ragazzi che si impegnano e studiano, senza di voi la modernità non serve a molto”. L’assessore Aquino ha portato i saluti del Sindaco Angelo Casto e sottolineato l’importanza di essere al passo con i tempi, mentre l’Assistente capo del Commissariato di polizia di Anzio Leandro Mancini, che fa parte del progetto Scuole sicure ha fatto un appello ai ragazzi. “Siate responsabili – ha detto – le nuove tecnologie possono essere usate contro i ragazzi, come nel cyber bullismo o per i reati informatici, un uso responsabile è essenziale. Ed è essenziale – ha concluso – che siate i primi custodi di questi beni, visti i furti che spesso colpiscono anche le scuole”.
E la sicurezza merita un discorso a parte. Visto l’impegno che è stato profuso per questo progetto la scuola è intenzionata a proteggere i suoi beni. L’ultimo piano è allarmato, ha delle chiusure di sicurezza speciali, le grate alle finestre, le lavagne sono completamente ancorate ai muti con delle staffe resistenti e portarle via per i malintenzionati non sarà cosa semplice.
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