Cultura e Spettacolo

Elvis Wannabe, vorrei essere Elvis, il docufilm girato anche a Nettuno

 

E’ stata girato anche a Nettuno, sulla spiaggia di Cretarossa davanti al Santuario e alla scuola di via Olmata, il docufilm che verrà trasmesso nei cinema di tutta Italia, dedicato ai sosia di Elvis Presley. Elvis Wannabe” è un film che esce fuori dagli schemi classici della cinematografia. Racconta con un linguaggio diverso chi sono e come vivono questi “talenti”, ossia sosia, imitatori e impersonators di “The King”. A voler raccontare questa storia il regista Pierfrancesco Fiorenza, che con le città di Anzio e Nettuno ha rapporto di grande affetto legato anche la fatto di aver girato in zona un documentario sulla Sbarco. “Abbiamo lavorato con un cast di attori amatoriali – ci racconta Fiorenza – come era inevitabile considerando che i i nostri Elvis non recitano ma sono tutte persone che nella vita vogliono essere Elvis. Per questo c’è uno standard recitativo differente e a tratti molto divertente”. Ecco la sinossi di quest’opera, a metà tra il film e i documentario, che racconta non la vita di Elvis Presley, indimenticabile e indimenticato, ma racconta la passione assoluta che ha saputo ispirare a molti, che ancora oggi a tanti anni dalla sua scomparsa, sentono con lui un legame diretto e profondissimo.

«Da piccolo ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l’eroe della storia. Guardavo un film e diventavo l’eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte». Elvis Aron Presley nasce l’8 gennaio 1935 a Tupelo, Mississipi, da Gladys Love Smith e Vernon Elvis Presley. Sopravvissuto al fratello gemello, che morì appena nato, Elvis cresce in una famiglia semplice: il padre non possedeva un lavoro fisso e la madre cercava di dare una mano all’economia domestica con piccoli lavori saltuari. Famiglia molto unita, i Presley furono assidui frequentatori della Chiesa Evangelica delle Assembly of God ed è proprio qui che il piccolo Elvis inizia ad avere i primi contatti con la musica, tanto che per il suo dodicesimo compleanno la madre decide di regalargli la sua prima chitarra.

Nel 1953 Elvis termina gli studi presso la Humes High School e per dare una mano alla famiglia inizia a lavorare come camionista. Ed è proprio passando sulla Union Street che un giorno vede che alla Sun Records di Sam Philips, era possibile registrare un disco con un semplice dollaro. Il giovane Elvis allora pensa di fare un regalo alla madre, alla quale era molto legato, ed entrando decide di registrarle un disco, una vecchia ballata che aveva sentito per radio fin dai tempi di Tupelo, My Happiness. Nel 1954 sempre presso la “Sun” decide di incidere un nuovo demo, “That’s All Right Mama” un pezzo country di Arthur Crudup. Sarà questo per Elvis l’inizio di una carriera sfolgorante. Anche se sono ormai passati più di trent’anni dalla morte del grande Elvis, centinaia di suoi sosia, più o meno realistici, si danno amichevolmente battaglia per assomigliare in tutto e per tutto al “Re del Rock’n Roll”. Alcuni di loro sono veramente degni di nota, se non altro per l’impegno speso nel cercare di raggiungere il loro intento. A dimostrazione del fatto che in tanti abbiano da sempre aspirato ad essere il miglior sosia di Elvis, c’è stata nel 2007, per il 30° anniversario della morte di Presley, la prima competizione ufficiale tra i sosia. La manifestazione si è svolta nella grandiosa dimora di Elvis a Graceland, Memphis forse per rendere il tutto ancora più credibile. Ma non si tratta di un evento che ha coinvolto solamente dilettanti: è doveroso ricordare anche il contributo offerto da cantanti celebri come Little Tony e Bobby Solo: Il primo ispirato principalmente dal Rock and Roll style di Elvis nonché dal suo abbigliamento stravagante e dal suo ciuffo, il secondo, più pacato, puntava maggiormente sulla sua voce profonda che a tratti ricordava quella di Elvis.

Il film “Elvis Wannabe” è un film che esce fuori dagli schemi classici della cinematografia. Racconta con un linguaggio diverso chi sono e come vivono questi “talenti”, ossia sosia, imitatori e impersonators di “The King”. Molti di loro sono pronti anche a bruciare somme esorbitanti di denaro per acquistare i celebri abiti di scena (le jumpsuit con mantelli e stivaletti in pelle) e gli accessori di Elvis, per trucco e parrucco, per ingaggiare strumentisti professionisti, ballerine, autisti di limousine e bodyguard, nonché per finanziare spettacoli anche direttamente. Il loro carisma sarà travolgente, il loro modo di porsi e la loro originalità sarà l’essenza principale di ogni singolo fotogramma. Ecco, questi sono gli “Elvis wannabe”, ed è attorno a questi che si concentra il documentario. Essere Elvis è quindi una “second life”, un’opportunità per vestire i panni del successo, del “saper far tutto”, del sentirsi per un momento al centro di un mondo che gli appartiene fino all’osso.
Il film si sviluppa su due piani intrecciati tra loro: Uno documentaristico, con interviste ai vari sosia, imitatori ed impersonators, ed un altro piano più cinematografico, con richiami ai film anni ’50 (per stile) e ad altri più recenti. Nelle interviste essi si raccontano, parlano di come sia nato il loro amore per Elvis Presley, la voglia e la passione che li hanno portati a investire tempo e denaro nel culto di una figura leggendaria quale quella di “The King”. Non mancano i filmati dei casting degli Elvis provinati, sul palco di un American Diner in stile anni ’50, che tra una domanda e l’altra, si sciolgono in una esibizione canora.
Tutti gli Elvis che hanno partecipato al casting, sono stati invitati a tenere un concerto al “Piper”, storico club Romano dove, nella seconda metà del ‘900, si sono esibite le più grandi band Europee e non. La location, in puro revival anni ’50, ha ospitato le loro esibizioni tra ballerini rock’a’billy ed un folto pubblico.
Non mancheranno scene divertenti ed esilaranti come la telefonata tra gli “Elvis” che organizzano un viaggio a Cracovia, parodiata dal film “Un sacco Bello” di Carlo Verdone.
Elvis Wannabe, in altre parole “vorrei essere Elvis”, è il motto di ogni sosia ed imitatore del mondo che, con passione e dedizione, cerca ogni giorno di avvicinarsi alla figura di una delle leggende più popolari della musica Rock’n’Roll, che ha entusiasmato milioni di fans nel mondo: Elvis Presley.

Il film terminerà infatti proprio con questa battuta: “Vorrei essere Elvis!” pronunciata da uno dei protagonisti alla fine del concerto al Piper. Egli lamenta di dover tornare al proprio posto di lavoro presso la Regione Lazio e non può quindi più intrattenersi nel locale con gli amici: deve ritornare ad essere se stesso e riporre nell’armadio i panni del suo eroe.

Nessun Elvis è stato maltrattato durante le riprese del film.

Cavalcando il successo del concerto al Piper Club del 18 aprile 2017, abbiamo pensato di organizzare un tour per l’Italia riproponendo i brani musicali cantati in quella occasione. L’ultima tappa è prevista per il 16 agosto 2017 proprio al porto turistico di Nettuno, per la quale serata siamo in attesa di formale autorizzazione da parte del Comune.