Home Cultura e Spettacolo Nettuno, città del baseball: al comune la storia del “batti e corri”

Nettuno, città del baseball: al comune la storia del “batti e corri”

Al comune la storia del baseball nettunese, ripercorsa dalla sapiente voce del giornalista Mauro Cugola

Si è tenuto lo scorso sabato presso la sala consiliare del comune del tridente l’incontro organizzato dall’associazione culturale Nettuno Olim Antium: “Nettuno, città del baseball”. Settant’anni di storia dello sport che ha caratterizzato la città ripercorsi con passione, precisione e una rara attenzione ai dettagli dal giornalista Mauro Cugola, impeccabile nel riuscire a mettere insieme cronaca sportiva e resoconto storico-sociale di un territorio.

L’appuntamento, che ha preso vita grazie al fondamentale impegno del presidente della Nettuno Olim Antium, Andrea Tamburrini, ha coinvolto il numeroso pubblico presente con un vasto supporto video offerto, vere e proprie perle (alcune delle quali mai viste prima) ripescate grazie anche al prezioso contributo degli archivi Rai. “Lo sport ci è servito negli anni a farci conoscere – ha spiegato Cugola – e anche a definire il nostro carattere. Quella tra Nettuno e il baseball è una storia d’amore che parte dallo sbarco alleato, con gli americani che portarono quello sport allora sconosciuto, e i nettunesi che ne furono attratti fin da subito”.

Una storia che Cugola va a definire partendo anche dalle persone che hanno materialmente contribuito a creare, negli anni, una delle favole sportive più incredibili e lunghe della storia: “Fu il tenente Alberto Fasano a portare concretamente il baseball a Nettuno – spiega – il softball per essere più precisi, e nel 1946 la squadra conquistò la promozione nella prima serie, per poi vincere il campionato italiano di softball nel 1949, e iscriversi nel ’50 al campionato di baseball. E ci volle solo un anno per raggiungere il primo scudetto, portato a casa nel ’51”.

Poi tante microstorie, aneddoti e veri e propri racconti dal campo, dal siparietto tra Joe Di Maggio e Carlo Tagliaboschi nel 1953, passando per la striscia di scudetti e la consacrazione internazionale per il Nettuno, la storia dello Steno Borghese, la coppa dei campioni vinta nel 1965, il picco di pubblico negli anni ’80 e i trionfi infiniti degli anni ’90, tutti sapientemente intervallati da cenni storici a Nettuno, ai suoi abitanti e a come si viveva in quegli anni, grazie a interviste a personaggi chiave dello sport e non solo.

“L’interesse della città è un segno importante – ha spiegato Mauro Cugola in un’intervista al termine dell’incontro – Nettuno è inscindibile dal baseball, che definisce con precisione le caratteristiche di questo territorio. La speranza per il futuro è che qualche equivoco emerso venga superato definitivamente, perché Nettuno è davvero la città del baseball, e se al nettunese tocchi la squadra della sua città, lui non può restare passivo”.