Home Cultura e Spettacolo Nettuno – L’albo d’oro delle Priore dal 1862, storia di una tradizione...

Nettuno – L’albo d’oro delle Priore dal 1862, storia di una tradizione senza tempo

La tradizione della processione per la Madonna delle Grazie che risale alla seconda metà del '600, la storia del vestito tipico nettunese e tutte le priore dal 1862

La Priore di Nettuno pronte per la sfilata della festa di maggio
Tutte le Priore documentate dal 1862 ad oggi (Fonte Silvano Casaldi)

Una tradizione che si rinnova ogni anno e che potrebbe risalire addirittura alla seconda metà del 1600 e non ha perso il trasporto e l’emozione nei cittadini di Nettuno che ogni anno attendono la Festa di maggio per celebrare la Madonna delle Grazie la cui effige è arrivata dal mare sulle nostre coste nel 1550. Uno dei simboli di questa celebrazione sono le Priore, e proprio ieri si è tenuta presso la Collegiata San Giovanni l’estrazione per la processione 2017 che ha “incoronato” come Capo Priora Alessandra Loddo. Un vestito dalle origini antiche quello della priora “Tramandato dalle donne saracene quando Nettuno era abitata dai “mori” dopo le loro invasioni del IX secolo – come spiega Silvano Casaldi nel suo libro “Nettuno e le sue priore” – queste donne, abbandonate dagli uomini in fuga, si erano unite ai nettunesi dopo che i saraceni erano stati scacciati dall’Italia. Le donne saracene però, pur abbracciando la religione cristiana, non abbandonarono mai l’usanza del loro abito che venne tramandato di madre in figlia”.

Ma chi sono state le priore in questi secoli di tradizione? Grazie sempre al grande lavoro dello storico nettunese Silvano Casaldi è stato possibile ricostruire “l’albo d’oro” delle priore che si sono susseguite negli anni. La prima priora documentata è Egeria Terentini nel 1862. A seguire ci sono state Ludovica Ciarla (1865), Antonia Monaco (1866) e Guendalina De Franceschi (1880). “Guendalina De Franceschi è stata la più famosa tra le antiche priore – spiega ancora Silvano Casaldi – era la figlia di Annibale e Lucrezia Ottaviani e moglie di Giacomo Mariola. Quando partecipava alle processioni era già sposata e aveva figli. Guendalina e il marito Giacomo avevano una cantina in via Romana 29/31/33 denominata “Osteria del Gallo” ed è accertato che Guendalina è stata per molti anni priora e perciò prese parte, forse per dieci anni, alle processioni e per distinguersi dalle assistenti confezionò il distintivo che portava sul evstito, tenuto da una lunga fettuccia all’altezza del petto. Quel distintivo fu utilizzato dalle priore principali fino al 1989″. Durante la guerra tra il 1941 e il 1943 le priore (Ada Ludovisi, Ornella De Franceschi e Dina Pennafina) sfilaranno eccezionalmente di giorno a causa del coprifuoco. Poi lo stop nel 1944 con Dina Pennafina che scappò da Nettuno per la Sicilia e che portò con sè conservandolo lo storico distintivo della priora per poi riportarlo in città a guerra terminata. Già nel 1945 tornò la tradizione della processione con Mira De Franceschi a fare da capo priora e che si è susseguita ognia anno senza interruzione fino ad oggi dove tocca ad Alessandra Loddo e alle altre priore scrivere un’altra pagina di questa centenaria storia.