Si intitola “La felicità, ve la do io” il libro di Alessandra Hropic, scrittrice che ha vissuto diversi anni ad Anzio e che proprio dagli incontri fatti nella città neroniana e nei tanti altri posti che ha visitato nella sua vita attivissima e piena di spostamenti è partita per la stesura dell’opera. Il testo infatti – vera e propria collezione di vissuti, di avventure e di personalità sempre diverse, tutte accomunate dalla speranza quotidiana di raggiungere una stabile felicità – parte proprio dall’osservazione delle tante persone conosciute dalla scrittrice nella sua vita:
“E’ un’opera che nasce in primis dagli incontri fatti nella mia vita – spiega Alessandra – e deriva dal mio approccio molto sociale all’esistenza, che mi ha sempre portato a interessarmi in maniera scrupolosa agli altri e ai loro sentimenti, i loro pensieri. Anche per questo molte persone, dai più disparati caratteri, si spingono a confidarsi con me, e in questo modo hai la possibilità conoscerle per come sono veramente, felici o non felici. E dopo anni di esperienza, devo dire che ho molto istinto da questo punto di vista. Nel testo ho voluto racchiudere un percorso che attraversi più personalità, più caratteri, cercando sempre di capire il loro modo di porsi nei confronti della quotidianità”.
Un vero e proprio viaggio nei sentimenti quello costruito dalla Hropic, che va ben oltre il pensiero comune e l’idea che ci si può fare di tematiche simili guardandole solo di sfuggita:
“La felicità, quella vera, non è quella che immaginiamo leggendo o vedendo i personaggi vip sui giornali o in tv – spiega la scrittrice – la felicità illusoria dura poco perché è fatta di apparenza ed è quella che lascia l’ amaro in bocca. Non esistono modelli prestabiliti per vivere bene e felici, basta partire dal binario giusto nelle circostanze più importanti della vita. Chi lo dice che un personaggio famoso sia sempre allegro e senza problemi? L’ho chiesto a un vip che ha dato il suo parere. Vi racconto come cercano la felicità gli altri e il motivo per cui, spesso, non la trovano, e di come io stessa l’ho trovata!”