È stata appesa e svelata ieri la targa in memoria di Gianni Capobianco, la voce più amata della canzone nettunese degli ultimi decenni. In piazza Segneri, d’ora in poi, chiunque passerà saprà che lì è nato e cresciuto uno dei cardini della memoria storica e musicale di Nettuno.
La cerimonia si è svolta ieri sera alle 19.00 nella piazzetta raccolta e gremita all’interno del borgo, definita come cortile della città negli anni ’70 ma poi assurta al ruolo di salotto nel decennio successivo: parole di Silvano Casaldi, fra i promotori dell’iniziativa, insieme a Claudio Garofalo, e a Francesco Capobianco, che sono stati aiutati nel reperimento dei fondi anche dalla gioielleria Straulino, da tanti stabilimenti balneari e da comuni cittadini, che sono riusciti a raccogliere anche più denaro del necessario per la targa. Con quanto rimasto infatti sono state stampate anche delle cartoline commemorative dell’evento.
A ricordare il compianto cantautore diversi intellettuali e poeti della città tra cui Giacomo Antognarelli, detto Nostromo, oltre alla ensamble musicale guidata da Cristiano Capobianco, al bongo, che ha allietato i presenti con diversi pezzi. A portare il proprio commosso saluto anche il campione olimpico Francesco D’Aniello oltre al sindaco Angelo Casto: “Io sono arrivato in questa città nel 1988 e ho subito fatto conoscenza con Gianni. Abitavamo nella stessa via e suonavamo insieme, io con la chitarra e lui con la tastiera, era il periodo in cui si iniziava ad usare il midi. È stato un grande interprete, è stato capace di trovare le parole per descrivere una città da fiaba”. Una città che tutti i nettunesi dovrebbero ritrovare a detta del sindaco, a cominciare dal mare. “Io stesso vengo da una città di mare, ma da quasi 30 anni che sono qui non sono mai riuscito a farmi il bagno qui. Dal secondo giorno del mio insediamento ho proposto ai ragazzi della Polizia Locale una taskforce per migliorare la situazione, e mi sono posto l’obiettivo di fare il bagno al termine del mio mandato, fra 5 anni, in un’acqua pulita dove non ci siano più scarichi”. E in chiusura il sindaco non ha fatto mancare ringraziamenti di rito a tutte quelle voci che con il loro lavoro, anche sotterraneo, mantengono una importante memoria storica per la città.
(di Daniele Mancin)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.