Il Ristorante Turcotto di Anzio compie 200 anni. La storia di una famiglia, di una città e della tradizione culinaria anziate, non passeranno sotto silenzio. A prendersi la briga di raccontarla e darle il rilievo che merita è stata l’ottava generazione composta dal Maria ed Ermelinda Garzia, che con la collaborazione preziosa di Clemente Marigliani, in oltre un anno di lavoro, hanno realizzato una pubblicazione che verrà presentata alla stampa il prossimo 18 marzo alle 18 nelle sale dell’Hotel Lido Garda. Tanti gli aneddoti da raccontare, che fanno sorridere, che fanno riflettere, che ci raccontano di una realtà che solo 50 anni fa dipingeva una società e un modello di vita che oggi ci sembrano impensabili. Si parte dalla memoria di ferro di nonna Linda, 90 anni e una lucidità inviadiabile. Ricorda tutto come fosse oggi ed è a gran parte dei suoi ricordi che il libro-evento dedicato al ristorante “Turcotto” deve la sua esistenza. Nonna linda ricorda di quando Benito Mussolini e Claretta Petacci venivano a cena, dei politici e degli attori del dopoguerra, da Liz Taylor, in zona per girare Cleopatra, ad Amintore Fanfani che diede il nome alla famosa ricetta della sogliola alla Fanfani. La presentazione dell’evento aperto ai cittadini è stata preceduta da una conferenza stampa in cui la famiglia Garzia (insieme a Maria ed Ermelinda i genitori Enrico e Patrizia), davanti al panorama mozzafiato che si gode dal Ristorante, ha convinto (semmai ce ne fosse stato bisogno) i giornalisti della bontà di questa storia da raccontare e della tradizione culinaria portata avanti con passione e dedizione per oltre due secoli. Tra un antipasto sontuoso e una zuppa di pesce indimenticabile il Professor Marigliani ha intrattenuto tutti illustrando le prove di questa lunga permanenza sul litorale neroniano, a partire da quando Gaetano Garzia aprì la trattoria sul porto e venne battezzato il Turco per l’abitudine di portare un fez rosso. “Anzio e tutta la cucina anziate devono molto alla famiglia Garzia – racconta Marigliani – hanno salvato questo posto splendido, che versava in condizioni pessime, prima come deposito di carbone, poi dal progetto di aprire un mattatoio. All’epoca questo posto era periferia piena, c’è chi dava del matto a Gaetano che decise di spostarsi qui e invece è si è dimostrata una scelta di una lungimiranza incredibile”. Alla presentazione del prossimo 18 marzo interverranno il sindaco Luciano Bruschini, il generale Ugo Marchetti, cliente affezionato e amico di famiglia, il giornalista Giovanni Del Giaccio, lo chef Enrico Garzia. Un testo ricco di immagini, quello che verrà presentato ma anche di ricordi e, dato non trascurabile, di ricette. “Il libro è un omaggio alle generazioni che ci hanno preceduto e un augurio per i nostri figli con la speranza che facciano tesoro del privilegio di possedere una solida memoria della propria famiglia”. L’appuntamento, imperdibile, prevede un buffet e c’è da giurare che varrà la presenza.