Sarà presentato il prossimo 16 gennaio alle 18 presso la libreria Fahrenheit 451, via Carlo Cattaneo 33 aNettuno il libro “Il Gentilcane” di Giulianna D’Annunzio. Di seguito la prefazione al libro di Stefania Truffa: “La vita di Pedro raccontata da Pedro, un cucciolo che presto diventa un cane adulto in una famiglia che lo accoglie e lo fa diventare parte di essa. Una famiglia o, detto con le sue parole, un branco umano descritta con gli occhi di Pedro attraverso le sue azioni quotidiane fatte di giochi, passeggiate, sonnellini, coccole e dialoghi silenziosi. Pedro non è solo parte della famiglia, non solo assiste e accompagna i suoi momenti importanti, ma li condivide appieno capendo le emozioni e i sentimenti dei suoi umani, soffrendo e gioendo con loro, cogliendo anche le più piccole sfumature e necessità. E comunicando, con il linguaggio dei cani fatto di movimenti del corpo e di comportamenti. Nel romanzo Pedro spiega tutto questo, con candore e tenerezza per fare capire agli umani il suo punto di vista, le sue emozioni, le sue motivazioni, la sua visione dei fatti che accadono intorno a lui e le sue inevitabili e incontrollabili pulsioni. Pedro è un cane gentile, un Gentilcane, non solo tranquillo, ubbidiente e affettuoso, ma un cane che capisce quando i suoi umani hanno bisogno di lui, che sa essere presente con Mia e il Lungo, la sua ragazza e il suo ragazzo, come li chiama lui. La storia di Pedro è una storia di dolcezza e tenerezza tra un cane e i suoi padroni, una storia che commuove chi ha avuto la fortuna di condividere pezzi di vita con un amico a quattro zampe e che apre e svela sentimenti inaspettati a chi non ha mai avuto un cane come compagno di vita. Pedro ci racconta tutta la sua vita da piccolo cucciolo di campagna abituato alla libertà e ai giochi all’aria aperta con i suoi fratelli fino a quando diventa cane di casa a tutti gli effetti con responsabilità sui cuccioli del suo branco di umani, come lui stesso racconta. Pedro descrive anche il suo rapporto con il linguaggio umano, le parole che sente e che impara in un buffo e curioso associare di suoni, azioni e luoghi fino a rammaricarsi, alla fine dei suoi giorni, di non avere mai imparato a parlare per poter dare l’ultimo saluto a Mia, la sua ragazza”.