Home Cultura e Spettacolo Anzio – Scuola, terrorismo, sindacati: Imposimato trascinante a Villa Sarsina

Anzio – Scuola, terrorismo, sindacati: Imposimato trascinante a Villa Sarsina

E’ stato trascinante in ogni suo intervento il giudice, Presidente onorario della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato. A dispetto dell’età è stato lucido e chiarissimo su diritti, doveri, sulla funzione e il ruolo della scuola pubblica e sui danni causati dalla Riforma della buona scuola – organizzato dall’associazione Aristos e il Meetup “I Grilli di Anzio” – così come dalle scelte di una politica nazionale sempre meno competente e legata ai dettami di una costituzione pietra miliare della legge e della giustizia, troppo spesso inascoltata. Tante le questioni dibattute, dall’assurdo dei pieni poteri concessi al Preside fino alle possibili reazioni. “Non è legale – ha detto Imposimato – e non risponde neanche al criterio di giustizia. Molti Presidi non vogliono questa responsabilità, che tra l’altro li rende oggetto di possibili pressioni che aumentano il sistema correttivo ma anche le intimidazioni”. Duro e lucido anche problemi strutturali e malcostume. “I sindacati – ha detto – spesso fanno finta di fare gli interessi dei cittadini mentre cercano di sistemare i propri affiliati nelle scuole”. Presa di posizione che ha strappato un applauso tra il pubblico di insegnanti e studenti. “I sindacati non devono sostenere il governo – ha aggiunto Imposimato – devono fare le battaglie degli alunni. Non si devono dare soldi alle scuole private è contro la Costituzione. Io – ha raccontato – mi sono potuto elevare sono grazie alla scuola, sempre pubblica. Questa riforma non va bene, dice ancora citando leggi e principi e se serve si deve arrivare anche ad un referendum per bocciarne i contenuti inadeguati”. Ma non solo di scuola si è parlato. Corano, terrorismo, Isis, l’autore di libri importanti, come la “Repubblica delle stragi impunite” e “I 50 giorni che cambiarono l’Italia” sul caso Moro, ha detto la sua partendo da un assunto semplice e vero: “La verità rende liberi”. “Bisogna guardare alle cose, in questo periodo storico – ha detto – con un senso di realismo. Questi attaccano quando non te lo aspetti, non adesso certo che abbiamo chiuso ogni spiraglio. Il Corano si dice che spinga al terrorismo? Io credo che l’Islam non sia violenza. I moderati rispettano il principio di uguaglianza ma non con le donne. Noi dobbiamo dialogare con i moderati e non puntare allo scontro, isolando gli aggressivi. Altrimenti – spiega – siamo perdenti. Abbiamo solo in Italia mille e 200 islamici tutti potenzialmente pericolosi, con loro dobbiamo discutere, cercare di capirci. La scuola in questo può essere utilissima, come momento di accoglienza e integrazione. Certo – aggiunge – siamo esposti alle rappresaglie, ma siamo anche parte di una situazione più grande, dell’Europa. Dobbiamo creare una mente unitaria per controllare alcuni fenomeni. La giustizia  – conclude – è l’unico deterrente. Dobbiamo essere uniti e guidati da persone responsabili non da gente come Donald Trump in America, candidato alle Presidenziali, pronto ad una guerra Santa. Se vincono le elezioni persone simili bisogna andare a nascondersi, espatriare in Australia  o forse su un altro pianeta. La responsabilità di chi governa deve essere il primo parametro”. Quindi il Magistrato ha ricordato l’importanza dell’Istruzioni e della capacità di sviluppare ragionamenti critici per una crescita culturale collettiva, un messaggio per i giovani di ieri e di oggi, sempre meno in grado di comprendere e contrastare le decisioni e le riforme proposte da una politica che sembra aver perso di vista il bene comune e l’interesse dei cittadini.