E’ stato davvero seguito il dibattito organizzato dall’Associazione Memos, con il patrocinio della Città di Anzio, per discutere un libro dal titolo significativo: “Moro e il PCI” di Giovanni Mario Ceci. All’iniziativa, che si è svolta nella sala consiliare a Villa Sarsina, hanno preso parte lo storico Andrea Argenio e il deputato Andrea Romano. Ad introdurre il libro e moderare gli interventi Gabriele Federici che è riuscito a tenere a bada un pubblico che aveva molta voglia di dire la sua su un tema che ancora appassiona. L’autore ha voluto raccontare in questa opera il rapporto tra lo statista democristiano ucciso dalle Brigate rosse e il più grande partito di opposizione in Italia, in quegli anni intensi fatti in parte di terrore in parte di una vivacità intellettuale, politica e amministrativa che oggi sembra del tutto persa. Attraverso articoli di giornali e attacchi personali anche durissimi emerge che Moro, pur aprendo all’ascolto delle istanze del Pci non ha mai davvero voluto aprire ai comunisti le porte del governo. Non si tratta nel libro, la morte dello Statista né si riesce a capire perché proprio Moro sia diventato il bersaglio quando altri più di lui sembravano pronti a concedere al Pci ampi spazi di manovra. Viene offerto su carta un punto di vista nuovo e presenta una certosina ricostruzione di quanto accade a quel tempo. Ai lettori, come sempre, l’ultima parola, su una storia che fa ancora discutere.