Home Cultura e Spettacolo Giornata della Memoria, a Nettuno un concerto per non dimenticare

Giornata della Memoria, a Nettuno un concerto per non dimenticare

Ieri mattina, sabato 27 gennaio il Prefetto di Nettuno Antonio Reppucci ha deposto una corona davanti alla lapide che ricorda Giovanni Palatucci, nel Parco omonimo mentre, nell’Aula Consiliare del Comune di Nettuno, con inizio alle 17:30, si è tenuto un momento di riflessione accompagnato da esecuzioni artistiche della Corale “Città di Nettuno”. Queste le parole della commissione per ricordare il dramma dell’Olocausto.

La Giornata della memoria fu istituita con risoluzione 60/7 dell’Assemblea delle Nazioni Unite il 1° novembre del 2005 a ricordo della liberazione dal campo di sterminio di Auschwitz da parte degli Alleati di persone ivi ristrette, in condizioni di disumanità.

Riflettere sulla tragedia della Shoah è un dovere storico, morale, sociale, culturale contro ogni forma scellerata e sciagurata di brutalità e crudeltà commessa contro l’umanità.
Primo Levi diceva: “Auschwitz è fuori di noi ma è intorno a noi, nell’aria”, parole e sentimenti attualissimi con tanti e diffusi rigurgiti di aberrante antisemitismo, razzismo e negazionismo, che si manifestano tuttora qua e là nel mondo.
E Giovanni Paolo II sottolineava con forza che “dove non c’è rispetto per i diritti umani inalienabili non ci può essere pace, perché ogni violazione della dignità personale favorisce il rancore e lo spirito di vendetta”.
Lo sterminio di Ebrei, Rom, Sinti, disabili, omosessuali, deportati civili militari e politici, è una delle pagine nere nella storia dell’umanità: dobbiamo pervicacemente evitare che se ne possano scrivere altre, per silenzi, indifferenza, sottovalutazione.
Importante quindi, in un’ottica di pacificazione e riconciliazione, solennizzare in cerimonie, incontri, in luoghi di aggregazione, narrazioni e riflessioni su fatti così atrocemente e brutalmente indegni del genere umano, ravvivando e rafforzando costantemente la memoria collettiva su fatti da non relegare assolutamente in biblioteche, musei e libri di storia.
Aumentiamo vaccino ed anticorpi contro razzismo, xenofobia, intolleranza, antisemitismo, ponendo attenzione alle nuove tecnologie che hanno resuscitato, in qualche modo, omofobia, antisemitismo, nazifascismo con seri pericoli di stermini su base etnica, sessuale, razziale, religiosa.
Parliamone a scuola, nei luoghi di lavoro, di svago, di aggregazione, nelle famiglie per ricordare ai giovani gulag, foibe, campi di sterminio e trasmettere loro i valori della solidarietà, della tolleranza, della comprensione, della legalità, della giustizia, dell’integrazione, dell’accoglienza, della libertà e dei diritti fondamentali, contro ogni comportamento improntato all’odio ed alla discriminazione razziale, religiosa, sessuale, concimando assiduamente la coscienza collettiva che tende a rimuovere e dimenticare, in un mondo sempre più governato da algoritmi, dirigismo tecnologico e razionalità tecnica che spesso sottovaluta, mistifica, strumentalizza, minimizza su negazionismi, dispotismi, totalitarismi, sopraffazione.
Reagire, indignarsi di fronte a guerre, fame, rinascita di egoismi nazionali e di gruppi, di autocrazie e teocrazie, che portano all’odio, a conflitti regionali e non, a tensioni geo-politiche, a situazioni paradossali di vittime che poi diventano carnefici.
Insegniamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti percorsi virtuosi e valori sani, per evitare che dignità umana e diritti fondamentali vengano mortificati e martirizzati, per rigurgiti di populismi, fanatismi e nazionalismi.
Non rimaniamo inerti e distaccati di fronte a fanatismi e discriminazioni per prevenire nuove Shoah, nuovi olocausti dimenticando i 15 milioni di esseri umani, di cui 7 di Ebrei, sterminati nei campi di concentramento, vittime di aguzzini, sadici esecutori, grigi burocratici di morte che magari con un tratto di penna hanno deciso la vita di milioni di vite umane in un contesto di “banalità del male” come diceva Hannah Arendt.
Ricordiamo il 27 gennaio, un monito per l’umanità, allorché si aprirono i cancelli di Birkenau, Auschwitz ed altri campi di sterminio facendo conoscere la crudeltà atroce ed inimmaginabile di uomini diventati vere e proprie belve umane contro altri uomini inermi ed indifesi.