Home Cultura e Spettacolo Nettuno – Paolo Villaggio: “Ragazzi andate via, in Italia non c’è futuro”

Nettuno – Paolo Villaggio: “Ragazzi andate via, in Italia non c’è futuro”

Paolo Villaggio a Nettuno

Una splendida serata quella di ieri al Porto di Nettuno, nell’ambito della manifestazione “Live in Nettuno”, organizzata dalla Proloco Forte Sangallo, con “Nettuno incontra Paolo Villaggio”.

L’attore, comico, scrittore, sceneggiatore e doppiatore italiano, ha intrattenuto il pubblico presente con la sua verve contagiosa e la sua ironia dissacrante, coinvolgendo attivamente tutti coloro che erano in platea.

Per circa due ore Villaggio, presentato da un incalzante e divertente Pino Strabioli, ha parlato di sé, della sua vita artistica e privata, narrando la sua intensa collaborazione con Fabrizio De André, con il quale ha dato vita a numerose canzoni, in un rapporto di amicizia fatto di complicità ed intesa. Ha inoltre ricordato tanti suoi colleghi famosi, quali Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, descrivendoli nella loro intimità, dando modo al pubblico di entrare un pochettino a far parte della vita di questi mostri sacri del cinema italiano. Con naturalezza e semplicità ha espresso le sue opinioni, ha elargito consigli su come portare avanti un matrimonio felice, sempre con umorismo e tanto coinvolgimento del pubblico, che è stato chiamato anche sul palco, per parlare con lui, a tu per tu, come fanno due amici.

Ed ha espresso il suo punto di vista sulla crisi economica della Grecia, criticando anche il nostro Bel Paese, e spingendo i giovani a partire “con una valigia di cartone – dice Villaggio – come fecero i vostri trisavoli”. “In Italia – ha detto – non c’è futuro”. Per tentare fortuna altrove, e trovare la tanto agognata felicità. E proprio la felicità è stata protagonista di un aneddoto della sua vita privata che l’attore ha condiviso con il pubblico: “ mia moglie aveva quindici anni – racconta Paolo Villaggio – eravamo in un boschetto, dove vi erano molti pitosfori, profumatissimi. Ad un certo punto, resomi conto che eravamo attorniati dalle lucciole, andai a cercare un bicchiere per poterle prendere… le riuscii a catturare per poi metterle sul palmo della mia mano, e con quella luce artificiale e magica, poter guardare il volto di quella giovanissima ragazza. Non avevo mai visto niente di simile, di così bello per me, sul suo viso una miriade di efelidi rendevano il volto ancora più attraente. Si, in quel momento ho vissuto la vera felicità”.

Al racconto della vita privata, si è alternato il Villaggio che noi abbiamo visto in numerosi film, nel piccolo e grande schermo. Gli abbiamo chiesto: “che rapporto ha avuto Paolo Villaggio con la sua maschera più famosa, Fantozzi?”, e subito la risposta “ Fantozzi è l’uomo debole, timido che è in me, e che rappresenta il 90% della popolazione. Fantozzi non ha talento, e lo sa. Non si batte per vincere né per perdere ma per sopravvivere. E questo gli permette di essere indistruttibile. La gente lo vede, ci si riconosce, ne ride, si sente meglio e continua a comportarsi come lui”. E quindi Fantozzi è ormai diventato un carattere comico italiano, di cui lui, Villaggio, ne è stato il meraviglioso interprete.