Riceviamo e pubblichiamo
Nel primo fine settimana di febbraio si è celebrata la 45° giornata per la Vita, una festa grande per tutti coloro che si adoperano ogni giorno alla diffusione e alla tutela della cultura della vita consapevoli che “la morte non è mai la soluzione”.
Difendere, sostenere e amare la vita dal concepimento fino alla morte naturale è responsabilità di ogni persona. La Conferenza Episcopale Italiana ha sottolineato questo aspetto nel messaggio per la giornata per la vita: “La Giornata per la vita rinnovi l’adesione dei cattolici al Vangelo della vita, l’impegno a smascherare la cultura di morte, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene, gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte.”
Nella diocesi di Albano, Monsignor Vincenzo Viva ha celebrato la Giornata Per la Vita nella chiesa dei santi Pio e Antonio ad Anzio, insieme a Padre Paolo Cirina e ai volontari del Centro Aiuto alla Vita di Anzio-Nettuno. Questo momento è stato prezioso, soprattutto dopo gli anni della pandemia che hanno reso difficile celebrare la giornata con l’energia che l’ha sempre caratterizzata, questo evento comunitario è stato in grado di ridonare nuovo slancio all’impegno per la Vita che ha sempre caratterizzato questo bellissimo territorio.
Il Centro Aiuto alla Vita di Anzio opera sul territorio da 39 anni, le volontarie negli anni sono state accanto alle donne che hanno vissuto delle gravidanze difficili o inaspettate. La vicinanza umana, l’ascolto senza pregiudizi e l’accoglienza sono diventati strumenti di luce che hanno accompagnato le donne a scegliere con coraggio la vita. Tramite i Progetti Gemma e la generosità della popolazione di Anzio le mamme sono state sostenute e seguite sin dal primo momento. Il servizio della carità nei riguardi della vita è caratterizzato anche da un’audace opera educativa. Il C.A.V. durante lo scorso anno ha ospitato più di sessanta ragazzi con il P.C.T.O (ex alternanza scuola-lavoro). Questi giovani ragazzi del triennio del liceo Innocenzo XII hanno partecipato alle attività del centro e hanno avuto uno spazio dove poter esprimere i loro dubbi e le loro domande. Un’esperienza arricchente che le volontarie sperano di poter proporre ancora, perché anche questa generazione sia pronta a comunicare con gioia il Vangelo della vita, come ricordava San Giovanni Paolo II: “la rivelazione del Vangelo della vita ci è data come bene da comunicare a tutti: perché tutti gli uomini siano in comunione con noi e con la Trinità”.