Ai credenti, ai miscredenti e agli indifferenti… insomma a tutti Roberto Campagna ha dedicato l’ultimo suo libro: “Amen – Miracoli, misteri e sacre vendette”. Pubblicato da Ensemble, è una raccolta di otto racconti sul mondo religioso. Così come in altri suoi libri, lo scrittore pontino ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri inventati da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri. Ma, rispetto per l’appunto ad altri suoi precedenti libri, questa tecnica qui è più marcata perché il racconto, a differenza del romanzo che ha perlopiù una narrazione orizzontale, è auto conclusivo. Quindi, per dare più forza alle sue storie, Campagna ha cercato di privilegiare i fatti realmente successi, anche se in alcuni casi la stessa narrazione è di tipo orizzontale, permettendogli così di liberare di più la fantasia. “Negli otto racconti di Roberto Campagna – scrive Maurizio Valtieri nella prefazione – c’è tutta la sostanza antropologica della sopravvivenza e convivenza tra esseri umani. Ogni volta si apre una porta, che diventa varco temporale per accedere ad anni diversi e, in alcuni casi, a secoli diversi, e ci si immerge nei quadri di un vivere quotidiano, descritto magistralmente. Il leitmotiv che unisce gli otto racconti, come ci fa intuire il titolo e il sottotitolo, è rappresentato proprio dal sacro, cristiano e pagano”. Non tutti i fatti narrati comunque sono realmente accaduti, alcuni sono leggende. Ma le leggende, a forza di raccontarle, diventano reali. Un racconto riguarda il Natale: “Il diavolo della Vigilia”. È un raccanto esilirante e nelle stesso tempo drammatico. Tutti sono ambientati in altrettanti borghi del centro sud Italia. I loro nomi sono di fantasia per un motivo molto semplice: perché ogni borgo italiano conta fatti simili a quelli da cui è partito l’autore per inventarne la narrazione. Anche i nomi dei personaggi sono di fantasia. “Personaggi che, pur partecipando al proprio ruolo sociale – sottolinea Valtieri – sono degli anarchici inconsapevoli, ribelli in qualche modo verso Dio, lo Stato e la società. Sono degli aquiloni spinti versol’alto, eppure saldamente ancorati a terra attraverso un filo robusto, che sono le radici profonde nelterritorio e il legame, spesso sentimento di amore-odio, con i compaesani”. La scrittura di Campagna è pragmatica, scandita da soggetti e complementi oggetto volutamente ripetuti da incisi che non ammettono distrazione alcuna e inchiodano lo sguardo dei lettori su mondi apparentemente miseri, ma fondamentalmente meravigliosi.