Home Cultura e Spettacolo Anzio3 incontra Luigi Brasili, autore del racconto La stirpe del sentiero luminoso

Anzio3 incontra Luigi Brasili, autore del racconto La stirpe del sentiero luminoso

Istituto Comprensivo Anzio 3 – Incontro degli alunni delle classi seconde e terze con Luigi Brasili, autore del racconto La stirpe del sentiero luminoso
di Silvia Bonaventura
Nell’ambito del corso di Potenziamento della lingua italiana del Programma Operativo Complementare (POC) “Per la Scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 finanziato con il Fondo di Rotazione (FdR)– Obiettivi Specifici 10.1, 10.2 e 10.3 – Azioni 10.1.1, 10.2.2 e 10.3.1. Avviso pubblico prot. n. 33956 del 18/05/2022 – Realizzazione di percorsi educativi volti al potenziamento delle competenze delle studentesse e degli studenti e per la socialità e l’accoglienza, destinato alle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Anzio 3, sabato 19 novembre si è svolto l’incontro in videoconferenza con lo scrittore Luigi Brasili, autore del testo La stirpe del sentiero luminoso, edito dalla casa editrice LA PENNA BLU e di altre opere narrative per ragazzi, come C’era una volta un re, Sherlock Holmes e il tempio della Sibilla, Sherlock Holmes e il segreto dei frati di Saint Peter’s, ma anche di testi di vario genere per un pubblico adulto.
Oltre a illustrare brevemente il racconto citato e altri lavori prodotti nella sua pluridecennale carriera di scrittore, Luigi Brasili si è prestato molto volentieri a rispondere alle curiosità dei ragazzi, che lo hanno intervistato. Giulia, Klair, Alessandra, Daniel, Serena, Gabriele, Marianna, Edineia, Martina, Alessandro, Ana Maria Roxana, Pasquale, Harsimaran, Raul, Tiziano hanno posto domande interessanti e ben centrate sui diversi aspetti del lavoro di scrittore. Di seguito lo scambio avvenuto fra i giovanissimi lettori e l’autore in questione.
Quante persone lavorano ad un libro?
L’autore scrive il libro, che viene poi rivisto insieme all’editor che dà consigli per migliorare il testo. Questo passa poi ai correttori di bozze che riguardano i testi per correggere gli errori veri e propri. Poi avviene l’editing formale, che uniforma la veste grafica e a seguire l’impaginazione. Il grafico cura la copertina, che può essere realizzata ad hoc da un illustratore professionista o presa da un elenco di illustrazioni predefinite dalla casa editrice. Infine, avviene la stampa in tipografia e la distribuzione nelle librerie.
Quanto tempo ci vuole per scrivere un libro?
Dipende dal libro, naturalmente ci vuole di più per i romanzi (da 100 pagine in poi), meno per i racconti o novelle (più brevi). Dipende anche dalla storia che si vuole raccontare e da quanto tempo si dedica quotidianamente alla scrittura. Per La stirpe del sentiero luminoso, ad esempio, ho impiegato tre – quattro mesi, ma non scrivendo in maniera continuativa, perché concilio la scrittura con un altro lavoro, se avessi dedicato tutto il mio tempo alla scrittura avrei potuto concluderlo anche in due mesi. Altri libri, scritti in coppia, hanno richiesto quattro mesi continuativi. Poi ci sono momenti in cui bisogna scrivere velocemente: per esempio, quando stavo scrivendo Cheope l’immortale. Il romanzo dei faraoni, lavoravo in continuazione, anche fino a notte e vedevo ovunque piramidi, perfino l’unica volta in cui mi sono concesso una gita a Viterbo! Terminata la stesura del libro, finalmente potevo dedicare il fine settimana alla famiglia, ma alle 9 di sabato vengo chiamato dalla casa editrice, che mi chiede di scrivere un capitolo aggiuntivo per la sera stessa! Conclusione per conciliare questa richiesta con gli impegni di famiglia, che avevamo programmato con mia moglie, ho dovuto scrivere il capitolo chiuso in macchina nel parcheggio del supermercato! Scrivere è impegnativo ma dà grandi soddisfazioni sia quando ciò che è stato scritto piace, sia quando si ricevono critiche, perché ascoltare le osservazioni degli altri aiuta a migliorarsi.
Ha in mente un nuovo libro?
Sì ho cominciato e lasciato in sospeso diverse storie, due in particolare, un paio di anni fa: una sulle origini di Tivoli (nel 1200 a.C), mentre un’altra è una storia di fantascienza, la classica invasione degli alieni. Vorrei riprenderle e svilupparle.
È più facile scrivere un libro per ragazzi o per adulti?
Scrivere per i giovani non è banale bisogna tenere in considerazione la vostra psicologia i temi che vi possono interessare, quindi è più complicato. A me piace e mi trovo a mio agio in un caso e nell’altro. Bisogna trovare la giusta dimensione per ogni storia che si scrive.
A che età ha cominciato a scrivere?
Fin da bambino avevo la passione per i libri, insieme ai giochi di strada e alle partite di pallone. Mi piacevano tutte le storie, compresi fumetti (Topolino, Dyan Dog). Il primo romanzo che ho scoperto è stato I misteri della giungla nera di Salgari, letto a 8 anni, quando io già scrivevo filastrocche. Alle medie, invece, scrivevo poesie. Pensavo sempre che avrei scritto da grande. Alle superiori, quando scrivevo un tema a scuola, partivo sempre “per la tangente”, anche nei temi storici, per i quali avevo una passione, ci mettevo del mio. Scrivevo direttamente in bella. Ho continuato a scrivere per tutta la vita, pensando sempre che un giorno avrei pubblicato e così è stato.
Quanto tempo c’è voluto per pubblicare il libro La stirpe del sentiero luminoso?
Per pubblicare un testo ci vuole spesso più tempo che per scriverlo, bisogna innanzitutto trovare un editore. Normalmente non passa meno di un anno. Invito caldamente chi vuole avventurarsi nel mestiere di scrittore a fare attenzione agli editori che chiedono soldi per pubblicare il testo che viene proposto. È una forma di sfruttamento del lavoro, che va assolutamente respinta.
Come ti vengono le idee per scrivere i libri?
Sono frutto della fantasia. È lo strumento principale dello scrittore, come gli scarpini per un calciatore o la bicicletta per un ciclista. Inoltre, le idee nascono dall’osservazione e dall’ascolto del mondo che ci circonda e molto anche dalla lettura. L’ispirazione poi arriva quando meno te lo aspetti.
Consigli per chi vuole cominciare a scrivere?
Leggere molto, perché si impara a scrivere leggendo, chi non legge non sa scrivere. La scrittura va alimentata. Bisogna diversificare ciò che si legge: fumetti, classici, fantasy, gialli, altrimenti si rischia di imitare troppo, quasi copiare dal genere che si predilige. Un altro elemento nemico della scrittura è la fretta, anche nell’arrivare alla pubblicazione, se si va di fretta meglio fare lo you tuber. Per scrivere e pubblicare bisogna maturare e crescere.
Qual è il libro che preferisce fra quelli che ha scritto?
I libri sono come i figli, quindi impossibile scegliere quale sia il più bello.
Riformulando la domanda, qual è stato il più divertente da scrivere?
L’ultimo, La pecora nera, nel quale la voce narrante è quella di un gatto e si svolge in una fattoria. È stato bello immergersi nel mondo campagnolo, immedesimandosi in un gatto parlante.
Qual è stato il primo libro che ha scritto?
Nel 2006, un racconto di una trentina di pagine, La strega di Beaubois, ambientato nei Pirenei, nei luoghi in cui ci sono state le apparizioni di Bernadette; parla delle prime crociate contro gli albigesi e vuole essere anche uno sguardo critico alla storia dell’umanità
Come si fa a superare il blocco della scrittura?
Fare una scaletta è molto utile, descrivere i personaggi, e ciò che si vuole scrivere capitolo per capitolo, in breve.
Qual è il personaggio a cui è più affezionato?
Sono diversi i personaggi delle varie storie a cui sono legato ma forse su tutti c’è Findo Rigginz, il protagonista del libro La stirpe del sentiero luminoso, perché ancora prima di iniziare a scriverlo era già vivo nella mia immaginazione e nel corso della scrittura siamo diventati subito un tutt’uno come se lui fosse quel ragazzino che sono stato io un tempo: sognatore, timido, pieno di dubbi e nemmeno troppo coraggioso ma determinato a cercare la cosa più giusta da fare.
Oltre alle domande dei ragazzi, ci sono stti nche i quesiti della prof.ssa Anna Faccenda, che conduce il corso e ha organizzato l’incontro:
CONSIGLI DI SCRITTURA: COME INIZIARE, COME SUPERARE IL BLOCCO DA PAGINA BIANCA?
Molto utile è una scaletta di idee, un’altra buona strategia è prendere storie di altri autori e leggere l’incipit. Per esempio, Leonardo Sciascia inizia una storia con un postino che porta una lettera a un farmacista e gli dice “Questa lettera non mi piace”, “Perché?” chiede il farmacista e il romanzo giallo prende le mosse dalla spiegazione del postino del perché quella missiva non gli piace. Ecco io a questo inizio d’autore mi sono ispirato per un romanzo che ho scritto di recente
COSA PENSA DEL PREGIUDIZIO DIFFUSO TRA GLI ADOLESCENTI CHE LA SCRITTURA NON SIA “DA MASCHIO”?
Le convinzioni sociali difficili da eradicare, in realtà di uomini scrittori ce ne sono a iosa. Anche io da piccolo avevo una scrittura riduttiva, soprattutto quando non ero stimolato dal titolo. Alle superiori il docente dava diversi argomenti prima su cui cominciare a riflettere, questo era molto stimolante. Le ragazze probabilmente comunque tendenzialmente leggono prima e di più. Successivamente anche i ragazzi sviluppano i propri interessi. Sono molto importanti gli stimoli alla lettura degli adulti, in particolare gli insegnanti.
5 CONSIGLI UTILI AI FUTURI SCRITTORI?
1 – LEGGERE LEGGERE LEGGERE
2 – NON AVERE FRETTA
3 – STUDIARE: per esempio la storia è molto importante per le ambientazioni; nel romanzo su Cheope, per esempio, avevo immaginato delle scene a cavallo, ma mi sono posto il problema, ho fatto un’indagine storica e ho verificato che i cavalli nell’antico Egitto, sono stati introdotti 1000 anni dopo Cheope, con Ramses. Se non si studia e non si verifica ciò che si scrive si prende in giro il lettore e si rischia di essere messi in ridicolo dai lettori esperti in certi argomenti; altro esempio, se si vuole scrivere un giallo e introdurre un’arma da fuoco particolare bisogna sapere di che si parla e come funziona, quindi studiarla.
4 – MAI CADERE NELLA TRAPPOLA DEGLI EDITORI A PAGAMENTO
5- PARTECIPARE AI CONCORSI LETTERARI, per avere un confronto con un giudizio esterno che ci può aiutare a migliorare, a prescindere se si vince o no.