Lo scorso fine settimana a Spoleto si è chiusa la 65a edizione del Festival dei due Mondi. Posto di rilievo nel cartellone “Teatro” di questa rassegna culturale internazionale – per la musica nomi del calibro di Antonio Pappano, Barbara Hanningan e Alessandro Carbonare, tanto per dire è stato riservato al duo artistico formato da Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
All’attività dei due artisti è stata dedicata la Mostra d’arte del Festival a palazzo Collicola, allestita al piano nobile e con gigantografie dei due Leoni d’Oro alla carriera a Venezia 2018, sullo scalone di ingresso. La giornalista Antonella Mosca, che è andata a visitare la mostra propone ai comuni di Anzio e Nettuno di allestire una mostra permanente del due con una lettera aperta alla stampa.
“Cari colleghi, Dopo un week end trascorso a Spoleto per la conclusione della 65a edizione del Festival dei due Mondi, sono rientrata riflettendo su come l’arte, la musica, il teatro, la danza, la cultura rintemprino lo spirito, la mente e… anche le città che ne sanno fare un punto di forza. Spoleto sold out durante il Festival.
L’edizione 2022 ha celebrato anche due nostri concittadini, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, in cartellone con il loro appaludito ultimo lavoro teatrale “Hybris” nel teatro della chiesa sconsacrata di S. Simone e con “Euforia Carogna” coinvolgente retrospettiva sulla loro arte allestita nel piano nobile di Palazzo Collicola, sede del Museo d’arte moderna.
Tra arazzi, stucchi e quadri d’epoca, tra cui quelli delle botteghe di Raffaello, del Guercino o del Maestro di Hartford, dame, cardinali e cavalieri, spiccavano le installazioni degli habitat teatrali ideati da Flavia Mastrella.
A prima vista assemblaggio di strani materiali riciclati. Da cui evocare, nel momento del gesto teatrale, mondi su cui si proietta non solo la scena ma anche utopie, chimere, fantasie dello spettatore. Magari disposto alle suggestioni dei due artisti o, chissà, divergente su percorsi non segnati.
E poi gigantografie irridenti di un Antonio Rezza semi-adamitico, fotografie, carte e cartelloni, scritti, quadri di scena, video da lock down e quelli con i montaggi di 35 anni di lavoro teatrale e anche cinematrografico – come dicono loro – “alle spalle”.
In giro sui palcoscenici di tutto il mondo, New Yor, Mosca, Shangai, Parigi, Madrid, Roma e tante altre città, con premi e riconoscimenti, come il Leone d’oro alla carriera per il Teatro a Venezia 2018.
Penso che quella mostra che – come scrive la rivista del Festival dei Due Mondi 2022 – “celebra la carriera della coppia artistica più dissacrante del panorama teatrale italiano” dopo gli allestimenti previsti in tanti altri luoghi, debba diventare una “mostra permanente”. Dove? Ma qui, da noi, anche se “nemo propheta in patria”, come sia sa. Chi si candida? Nettuno? Anzio? Voglio provocare le due “città patrie” e anche i due artisti.
Antonio Rezza e Flavia Mastrella dicono che, dopo lo sfratto dall’edificio dell’ex Divina Provvidenza – anche questo noto in tutto il mondo artistico/teatrale internazionale, rimasto basito – non vogliono più avere nulla a che fare con Nettuno.
Eppure la loro arte è nata propro lì, a Nettuno, alla Divina Provvidenza, dove tante persone di Anzio e Nettuno, e non solo, hanno assitito o partecipato alle prove dei loro lavori “in fieri”.
Io propendo per Nettuno. La Divina Provvidenza diventi una “casa della cultura” con la loro Mostra permanente e lo spazio– prove teatrali, ed aperta anche alle tante altre realtà culturali locali. Sarebbe importante per la città. Ma anche uno spazio ad Anzio sarebbe bellissimo.
Lanciamo come stampa locale la provocazione?
Perchè, anche se si stanno addensando tempi bui, l’arte costituisce sempre un momento in cui la mente e quindi l’uomo/donna/altrochesia, attraverso essa possono spaziare altrove e trovare respiro”.
E noi accettiamo subito l’invito della collega Antonella Mosca. Rezza e Mastrella son artisti di primo piano, chiunque abbia visto anche solo uno degli spettacoli che hanno realizzato non può avere alcun dubbio. Dissacranti è il termine perfetto per descrivere il genio artistico dei due che lasciano senza fiato, fanno ridere, fanno riflettere, non restano mai indifferenti.
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