Torna Nerone e con lui Alberto Angela che all’imperatore più controverso della Storia ha deciso di dedicare una trilogia. Lo aveva iniziato lo scorso anno nel primo libro, “L’ultimo giorno di Roma”, e continua a farlo, in attesa del terzo, nel secondo, “L’inferno di Roma”, appena pubblicato come gli altri da Harper Collins. Basandosi su dati archeologici e fonti antiche, grazie al contributo di storici e di esperti di meteorologia e del fuoco, è andato a ricostruire per la prima volta il grande incendio del 64 d.C., un importantissimo episodio che ha cambiato per sempre la geografia di Roma e la nostra Storia. “Ho cercato di essere il più aderente alla realtà – ci spiega – ma non è stato facile con un personaggio come Nerone che da sempre ha polarizzato molto l’attenzione su dì sé ed è sempre stato dipinto come negativo”. “In questa trilogia, aggiunge, lo faccio invece vedere come era: un diciassettenne che porta e che ha paura del mondo, perché non ha esperienza. Per cinque anni, diranno che quel periodo fu un momento di grazia. Con lui c’erano il sostegno e gli insegnamenti di Seneca e non fu certo cosa da poco. Poi, si sa, diventò spietato fino ad uccidere molte persone care attorno a sé, tra cui sua madre, ma gli altri – ci fa notare – erano poi tanto diversi da lui?
Su Nerone è subito stato detto il male e quasi tutti ne hanno una visione negativa. Io ho voluto restituirgli il vero volto e la sua parte positiva. Ogni dinastia ha il suo lato negativo e quello positivo, ma la regola è di non guardare mai con occhi moderni un’epoca antica. Occorre sempre un approccio scientifico neutrale e imparziale, ma vi assicuro che con Nerone non è stato facile”.
“Parlare di Nerone – continua – è come arrivare su un pianeta lontano su cui non si è mai stati prima. Lui colpevole dell’incendio di Roma? È una fake news del passato, perché in quei giorni stava ad Anzio e a luglio – si sa – i romani di ieri come quelli di oggi, stanno al mare. Nulla, o quasi, è cambiato”.
Fonte “HuffingtonPost”