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Cacciatori di aerei in cerca del bombardiere nazista in missione ad Anzio e Nettuno

E' il giornale on line il Giorno di Comoa raccontare la storia della ricerca di un bombardiere tedesco, schiavato al suolo nel comune di Erba

Cacciatori di aerei (foto il Giorno di Como)

E’ il giornale on line il Giorno di Comoa raccontare la storia della ricerca di un bombardiere tedesco, schiavato al suolo nel comune di Erba, dopo una missione di guerra su Anzio e Nettuno. I cacciatori di aerei oggi ne cercano i resti. Vi riproponiamo l’articolo a firma di Federica Pacella. 
“Sabato 19 febbraio, correva l’anno 1944
. Un aereo, un bombardiere bimotore della Luftwaffe che rientrava a tarda sera, dopo una missione su Anzio e Nettuno, solca il cielo sopra Erba. Si trattava di un Dornier Do.217 nella versione E-5, con le ali maggiorate per poter ospitare due bombe razzo guidate del tipo Henschel HS293, idonee per attacco armato a unità navali. Il velivolo era decollato dall’aeroporto militare di Bergamo e, terminata la missione, per un probabile errore di rotta il bombardiere si ritrovò sopra Erba, dove terminò tragicamente il suo volo. Forse a causa della nebbia o forse per problemi meccanici, il pilota Oblt.Hinze Wolf Günter del II/KG100 Luftwaffe si schiantò con altri tre membri d’equipaggio sul monte Bollettone. Arrivati sul posto, i soccorsi dovettero constatare il decesso dei quattro militari, di cui, ricomposti i resti, furono programmate le esequie con tanto di manifesti funebri affissi ad Erba e nel circondario. La popolazione fu invitata a intervenire ai funerali, che si tennero il 24 febbraio alle 15; i resti del pilota Hinze Wolf sono ancora conservati al cimitero militare tedesco di Costermano. Una costruzione minuziosa quella fatta dal gruppo “Airfinders“ di Air Crash Po, che ora vorrebbe anche ritrovare i resti dell’aereo. Da quasi quindici anni, il gruppo raduna appassionati da Cremona, Brescia, Bergamo, Novara e dal Milanese, che si occupano di incidenti aerei della seconda Guerra Mondiale.
“Cacciatori di aerei: così viene chiamato in Italia chi si occupa di ricerca dell’archeologia aeronautica” spiega Luca Merli, tra componenti del gruppo, a cui negli ultimi tempi si sono uniti appassionati di tutta Italia. “In questi anni – racconta Merli – abbiamo individuato ed identificato più di 80 crash. Numerose sono le richieste d’aiuto che ci arrivano anche dall’estero, in particolare Stati Uniti e Regno Unito, per ricevere informazioni e investigare su incidenti di parenti. Collaboriamo anche con il D.P.A.A, l’agenzia del ministero della difesa Americana”. Air Crash Po ha già partecipato a diversi scavi per recuperare resti di aerei, finiti poi nei musei. “In alcuni casi sono stati recuperati anche resti umani di piloti e equipaggi dati per dispersi ai quali è stata data degna sepoltura, tramite le varie ambasciate”, aggiunge Merli. Ora i cacciatori di aerei hanno in cantiere la ricerca sull’aereo di Erba. Fondamentale è l’apporto dei testimoni locali, per recuperare informazioni o indizi utili ad identificare il luogo dell’incidente.