Una mattinata di intenso lavoro quello della Polizia municipale di Nettuno, guidata dal comandante Antonio Arancio. La squadra Attività produttive formata dal maresciallo Andrea Adreani e dal maggiore Franco Paolini, ha proceduto a rimuovere una serie di cartelloni pubblicitari abusivi posizionati all’interno dell’area provinciale protetta di Villa Borghese a Nettuno. Poco prima delle 8 di mattina i vigili, seguiti dagli operai del comune, hanno avviato la rimozione nella zona a disposizione della Parrocchia di Santa Barbara. Sono quindi stati segati alla base tre cartelloni di medie dimensioni ed uno di 3×6, sostenuto da tre pali in alluminio, anche quello segati alla base. L’abbattimento segue una procedura lunga e articolata, avviata mesi fa a seguito dell’esposto presentato da un concorrente della società di pubblicità che aveva in gestione gli spazi alla Guardia di Finanza. La polizia municipale, contattando i clienti che avevano acquistato gli spazi pubblicitari in vendita, è risalita ai titolari, quindi ha elevato una multa di 419 euro per ogni cartellone che si è rivelato abusivo (in questo specifico caso oltre a violare le norme del codice della strada, a cui fanno riferimento anche le sanzioni comminate, c’era anche il problema di aver posizionato le strutture su un’area verde protetta) ed emesso un’ordinanza che imponeva il ripristino dei luoghi entro dieci giorni dalla contestazione. I titolari non hanno proceduto alla rimozione e, dopo il secondo sopralluogo dei vigili, è stata elevata una seconda sanzione, pari a 4000 euro per ogni cartellone, per un totale di 25mila euro. Anche questo secondo caso si imponeva la rimozione dei cartelloni con la clausola che, a fronte di un mancato adempimento, l’amministrazione comunale avrebbe comunque proceduto alla rimozione, agendo in danno al titolare degli spazi. E così è stato. Trascorsi i termini entro i quali la società poteva presentare ricorso (cosa che non è stata fatta), vigili e tecnici hanno rimosso tutto. Si tratta solo del primo di una serie di interventi che verranno portati a termine nei prossimi mesi (si attende anche in questo caso l’esito dei ricorsi e dei tempi di legge per fare opposizione alle multe) per arrivare alla bonifica integrale di tutto il territorio. Al momento, per le irregolarità accertate, sono già state elevate multe per una somma che supera i 300mila euro.