Cronaca

E’ dell’israeliano Doron Nahshony il corpo rinvenuto al largo di Anzio

È stato risolto il mistero dell’identità del corpo del secondo uomo ritrovato a largo di Anzio, in Lazio lo scorso 19 ottobre: si tratta di Doron Nahshony, skipper israeliano di 62 anni che risultava scomparso a bordo della sua imbarcazione nelle acque di Capri, nel Golfo di Napoli, nella serata del 10 ottobre. A stabilire l’identità del cadavere, ritrovato in avanzato stato di decomposizione dopo essere stato per giorni in mare, è stato l’esame del Dna, che non ha lasciato dubbi. In un primo momento si pensava che il corpo fosse quello di un pescatore scomparso insieme ad un amico da Latina due giorni prima del ritrovamento. Il 18 era stato trovato il primo pescatore, il 19 il secondo uomo ma il cadavere era decomposto in maniera decisamente diversa. Questo ha creato i primi dubbi. Infine, il corpo del secondo pescatore è stato ritrovato dopo altri tre giorni al largo di Santa Marinella.

Doron Nahshony si era allontanato dalla sua imbarcazione a vela a bordo di un piccolo tender nelle acque di Capri nella serata del 10 ottobre scorso. Il suo equipaggio, non vedendolo fare ritorno, aveva lanciato l’allarme. Da subito erano partite le ricerche della Guardia Costiera e delle forze dell’ordine. Le ricerche, che erano inizialmente partite nel Golfo di Napoli, si sono estese anche nella zona circostante: ben presto, alle forze dell’ordine si sono aggiunti alle ricerche anche uomini dell’ambasciata israeliana a Roma, quelli di una compagnia assicurativa israeliana e di una compagnia di ricerca privata, che hanno messo a disposizione mezzi navali e aerei. Adesso si dovrà stabilire se l’uomo sia stato improvvisamente colto da un malore oppure se sia stato sopraffatto dalle condizioni del mare, l’imbarcazione sulla quale si era allontanato lo skipper 62enne non è ancora stata ritrovata e non è chiaro se siano state solo le correnti a trasportarlo fino ad Anzio.