Home Cronaca Vittima di violenza a Nettuno racconta la sua storia con un Poesia

Vittima di violenza a Nettuno racconta la sua storia con un Poesia

Non ci sono soldi! Papa' non lavora!non si trova lavoro! Mamma? È impegnata a non far sentire nessuno a disagio sempre col sorriso perché pensa che domani sarà meglio

E’ una donna vittima di violenza domestica a Nettuno, che dopo anni ha trovato il coraggio di presentare denuncia e di allontanarsi da Nettuno, per evitare ulteriori aggressioni, a scriverci una testimonianza della sua storia. Una Poesia. Nulla abbiamo da aggiungere.

Dentro di te lo sai
Prima o poi accadrà
Quando vivi una vita in apnea prima o poi l’aria
ti ammaliera’
Credevo di far la cosa giusta, ogni problema andava affrontato
Ma lo affrontavo sola poi i benefici erano dell’altra persona
C’è bisogno di cibo?
C’è la Caritas o persone che per solidarietà verso bimbi ti fanno la spesa
C’è bisogno di pagare le bollette?
Ci sono i servizi sociali o le chiese
C’è bisogno di una casa?
Ce ne sono tante basta pagare il primo mese e tanto poi coi minori non ti caccia nessuno!
Hai voglia di mangiare carne?
Hai voglia di un gelato?
Hai voglia di un cinema?
Hai voglia di un pacco di patatine?
……………………………………………….?
Non ci sono soldi!
Papa’ non lavora!non si trova lavoro!
Mamma? È impegnata a non far sentire nessuno a disagio sempre col sorriso perché pensa che domani sarà meglio
Lo può solo pensare perché esprimere un pensiero sbagliato poteva essere il pretesto che quell’aria [apparentemente] tranquilla in casa, diventasse un’aria d’inferno tensione paura botte. Dal 1995 al 24 ottobre 2018 è stato così
Negli ultimi anni l’apnea mi stava uccidendo interiormente, e dopo l’ennesima umiliazione ho detto basta, essere picchiate è un umiliazione a tutte le età in special modo alla soglia dei 50 anni
La persona che doveva coccolarti fatti sentire sicura era invece la persona dalla quale ti dovevi difendere tutti i giorni
Al primo malumore nascondere i coltelli,
Tenere a bada l’esuberanza dei bambini,
Cucinare bene, non guardarlo negli occhi,
Soddisfarlo per fargli capire che non hai un’amante, altra umiliazione.
La cosa più grave è sentirsi sempre in colpa, fare sempre di più al di là delle proprie forze per il benessere della famiglia essendo ostacolati anche nelle scelte del lavoro, bisogno primario.
Essere stata accondiscendente a tutto è stato lo sbaglio principale di un rapporto malato
Ma se non contraddici, non ci sono scambi di idee diverse e percepite male, quindi c’è il quite vivere ecco questa è l’APNEA, non potersi confrontare su qualsiasi cosa altrimenti viene interpretata male con dannose conseguenze.
Ci sono state tante persone in questi anni che mi sono stati vicino sostenendomi in quanto possibile economicamente e psicologicamente dico grazie a tutti per non avermi giudicata.
Alle volte i trambusti portano a dei cambiamenti migliori lo spero per noi
Saranno dei giorni di disagio di incomprensioni ma sono sicura che stando uniti come abbiamo sempre fatto io e i miei ragazzi, arriverà la serenità e la realizzazione di ognuno di noi.
Queste parole mi sono uscite dal cuore non so se si riesce a capire ciò che provo.