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Pressione idrica a zero, guasti e disagi infiniti, l’estate nera di Anzio e Nettuno

Estate nera ad Anzio e Nettuno per quello che riguarda il servizio idrico integrato, con una serie di guasti, giornate a secco, perdite segnalate e mai riparate, improvvisi distacchi del servizio e tante tante proteste. A nulla è valso, per migliorare la situazione che peggiora di anno in anno, l’impegno del Commissario di Nettuno Bruno Strati che a inizio stagione, durante un confronto con la società che gestisce il servizio idrico aveva chiesto e ottenuto garanzie sulla qualità della fornitura durante la stagione estiva, quando la popolazione raddoppia. E neanche è servita la lettera di richiamo inviata alla Spa, alla luce dei pesanti disservizi che non sono sfuggiti all’occhio vigile dell’Amministrazione di Nettuno. “Ci sono perdite ovunque – racconta un cittadino – abbiamo chiamato infinite volte per acqua sulla strada a San Giacomo, ai Cioccati, a Santa Barbara. Se va bene intervengono dopo 15 giorni, ma ci sono posti in cui l’acqua scorre da un mese. Poi se ci si vuole fare una doccia al secondo piano è impossibile. L’acqua esce fredda ed è una vera tragedia. L’estate le persone lavorano, si devono lavare, e vanno al mare eppure il servizio peggiora sempre”. Ancora più dura una donna che aveva affittato casa dei turisti nel mese dei luglio. “Mi hanno chiesto di rimborsare una parte del canone mensile versato, perché sono rimasto senz’acqua in diverse occasioni e perché, soprattutto, ogni giorno la pressione era così bassa che farsi la doccia al ritorno dal mare era un’impresa, soprattutto con due bambini piccoli. Sono persone che mi hanno etto chiaramente che non torneranno a Nettuno. Grazie ad Acqualatina e al servizio inadeguato che ci fa pagare molto caro”. Ad Anzio la situazione non è migliore. Il Sindaco, alla luce dei fatti ha emesso un’ordinanza per vietare l’utilizzo dell’acqua potabile per piscine e irrigazione, ma a causare i problemi sono stati i guasti, le perdite segnalate in miriadi di vie, soprattutto in zona Lavinio, e poche soluzioni. Di fatto interi quartieri sono ostaggio di un disservizio quotidiano. Lo scorso anno un cittadino che aveva comprato casa ai Cioccati ci ha raccontato la sua odissea che lo ha portato a mettere in vendita la casa, quest’anno la stessa storia ce la racconta una donna di Nettuno, residente al secondo piano in zona Santa Barbara. “Grazie ad Acqualatina e alla pressione dell’acqua che è praticamente a zero dal primo luglio non mi sono potuta fare una doccia calda a casa mia, neanche alle 23 quando non ci dovrebbero essere più problemi. Per andare a lavorare in maniera decente ho dovuto chiedere ospitalità e persino la lavatrice e la lavastoviglie fanno fatica, eppure le bollette arrivano puntuali e sempre più salate nonostante la difficoltà oggettiva a consumare acqua. Tra l’altro, in diverse occasioni, quel poco di acqua che esce dai rubinetti è anche giallastra il che rende obbligatorio l’acquisto di casse su casse di acqua per poter bere qualcosa di minimamente controllato”. Acqua ‘sporca’ dai rubinetti, in questa calda estate è stata segnalata a San Giacomo, Cretarossa e Santa Barbara a Nettuno e a Villa Claudia e Falasche ad Anzio. Senza contare le fontanelle di Nettuno che, periodicamente superano i limiti dei colibatteri e che quella stessa acqua finisce nei rubinetti dei cittadini.