E’ stata una vera sollevazione quella degli infermieri del Pronto soccorso di Anzio, dopo il servizio di Striscia la Notizia che ha evidenziato le carenze del reparto di emergenza dell’ospedale Riuniti e le condizioni, spesso al limite, in cui i malati sono costretti a sostare in attesa di ricevere assistenza. La lettera di protesta è indirizzata direttamente all’inviato arrivato in zona, Moreno Morello. “In riferimento al servizio da Lei registrato e mandato in onda il 18 febbraio – scrivono in una missiva a firma della “maggioranza degli infermieri del Ps” – sul Pronto soccorso dell’ospedale di Anzio, vogliamo precisare che il grave sovraffollamento è situazione not e comune a tutti gli ospedali italiani, risultato di continui tagli e risorse strutturali, finanziarie, umane, e al blocco dei turn over, a discapito della salute, della dignità del malato, e degli operatori sanitari si deve dire grazie alle istituzioni e una volta montati tali servizi, dovreste,a nostro parere, somministrarli e chiedere le legittime spiegazioni al Ministro della Salute Pubblica ed al governatore della Regione Lazio. Inoltre – aggiungono – poiché il direttore sanitario dell’ospedale di Anzio, dotto Di Paolo ha assunto da pochi mesi la direzione, non si può attribuire a lui la disorganizzazione e le carenze rilevate, ereditate dalle altre amministrazioni. Il dottor Di Paolo – concludono gli infermieri – nonostante non poche difficoltà, intoppi e “muri da abbattere”, con grand impegno professionale sta cercando di riorganizzare e ridare dignità e decenza al nostro ospedale, per questo lo ringraziamo e rinnoviamo la nostra stima e rispetto all’attuale direzione”. E che la politica, prima ancora della struttura sanitaria, avesse enormi responsabilità nella situazione drammatica che si è venuta a creare, non è certamente una novità. Le continue e rimodulazione dei servizi che altro non sono che tagli costanti nella spesa e nei servizi, hanno ridotto all’osso un settore essenziale. E il Pronto soccorso è solo il punto di inizio di una serie di problematiche e disservizi legati a tutto l’ospedale, con i reparti da ristrutturare, il personale sempre carente, i turni massacranti, le ferie e le malattie impossibili ed un precariato che rende sempre più difficile essere operatori del settore sanitario pubblico.