Iniziano ad emergere i dettagli dell’indagine legata al noleggio del palco per il comizio che il fondatore del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo – e altri leader grillini del calibro di Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico – tennero a Nettuno il 7 settembre 2016, tre mesi dopo l’elezione del Sindaco Angelo Casto a Nettuno.
Il caso su cui oggi il Commissariato di polizia di Anzio sta facendo accertamenti, riguarda una controversia fra privati, ed era già finito sotto la lente dell’opposizione nei mesi scorsi.
Infatti due esponenti di opposizione del consiglio comunale, Fabrizio Tomei e Genesio D’Angeli, qualche mese dopo l’importante evento politico, chiesero di poter visionare le e-mail in uscita dai server del Comune di Nettuno nei giorni del comizio. L’Amministrazione, dopo una discreta attesa, negò le mail per questione di privacy, ma anche perché pare che il server del Comune conservi le e-mail per appena 30 giorni.
Cosa pensavano di trovare i due consiglieri nella corrispondenza del Comune? Probabilmente una richiesta partita da qualche ufficio municipale per chiedere ad una società privata il palco da utilizzare per l’evento politico. E, sembra, che proprio alla luce di questo dettaglio gli investigatori, a seguito di un preciso esposto, stiano cercando di fare chiarezza. Gli accertamenti sono in corso e sulla questione vige un comprensibile riserbo. Di certo c’è che un attivista del Movimento 5 Stelle – peraltro consigliere di maggioranza a Nettuno – è stato ascoltato in commissariato come persona informata sui fatti. E non è escluso che altri pentastellati, magari anche con incarichi amministrativi, possano essere sentiti, così come potrebbero essere vagliate le dichiarazioni dei vertici di alcune delle società coinvolte.
