Cronaca

Canile sequestrato, Anzio e Nettuno al lavoro per una struttura intercomunale

Un vero problema sul litorale romano, compreso per i Comuni di Anzio e Nettuno, la chiusura del canile di Pomezia su cui si sono concentrati i controlli dei carabinieri del Nas di Roma, che nel corso della settimana hanno rilevato alcune criticità legate alla struttura e al numero degli animali presi in custodia ed hanno sequestrato la struttura. Da un giorno all’altro, i Comuni di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno si sono ritrovati con l’impossibilità di inviare ulteriori randagi nella struttura che si trova alla periferia pometina e con l’esigenza di trovare altre strutture che possano accogliere i quattro zampe che, lo ricordiamo, appartengono al Comune.

I sindaci di Pomezia e Ardea – Fabio Fucci e Mario Savarese – sono pronti a spostare i cani già custoditi nella struttura chiusa dai militari del Nucleo antisofisticazione. Pomezia sta già provvedendo, nella giornata di oggi, allo spostamento dei circa 70 cani presenti in attesa della realizzazione del nuovo parco-canile comunale di via della Vaccareccia. Il sindaco di Ardea, ha spiegato che il suo comune sostiene una spesa che sfiora i 300mila euro annui per mantenere nel canile circa 130 animali, con gli uffici comunali al lavoro per studiare una soluzione alternativa, anche alla luce delle lagnanze di diverse associazioni onlus che non riuscivano più ad avere accesso alla struttura per opere di volontariato.

Diversa la posizione di Anzio e Nettuno: i due Comuni, almeno per il momento, lasceranno i cani di loro competenza (circa 250 animali) all’interno del canile chiuso dal Nas, che resta accessibile al proprietario, allo staff e ad un’associazione di volontariato. Per il futuro, però, la strada è tracciata: si va verso la realizzazione di un canile che dovrebbe essere intercomunale, in un’area del territorio di Nettuno. Il sindaco Angelo Casto ha già dato mandato ai competenti uffici di individuare un terreno idoneo e di realizzare un progetto, dopo aver concordato col collega Luciano Bruschini l’esigenza di realizzare una struttura al servizio dei due Comuni del litorale. La scelta di Nettuno è di natura logistica, in quanto Anzio non dispone di spazi idonei alla costruzione di un canile, che deve trovarsi a una debita distanza dai centri abitati.