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“La mafia ad Anzio c’è”, al convegno di Liberi e uguali giudizio univoco dei relatori

Un pienone oltre le aspettative quello per il convegno che si è tenuto oggi, all’hotel Lido Garda di Anzio, organizzato dall’Associazione Liberi e Uguali, sul tema “Infiltrazioni mafiose e corruzione

Un pienone oltre le aspettative quello per il convegno che si è tenuto oggi, all’hotel Lido Garda di Anzio, organizzato dall’Associazione Liberi e Uguali, sul tema “Infiltrazioni mafiose e corruzione nel litorale romano: una risposta politica”. Pienone al punto che si è cambiato sala, scegliendo il seminterrato più ampio piuttosto che il piano superiore decisamente più raccolto. Presenti, tra gli altri, il senatore Massimo Cervellini, il senatore Corradino Mineo, membro della commissione antimafia, e la giornalista di Repubblica Federica Angeli, più alcuni rappresentanti locali della stampa e della politica chiamati a testimoniare lo stato dei fatti. A moderare il convegno Luca Brignone, di Sinistra Italiana (SI) Anzio. Ad aprire gli interventi Enzo Toselli, Mdp Anzio, che ha parlato di collusioni evidenti, nella politica e nella società sul territorio neroniano un intervento a cui è seguito quello di Simonetta Pagliaricci sempre di SI Anzio, che ha affrontato la questione Prg e colate di cemento, e più in generale delle mafie del cemento e del deprezzamento delle abitazioni e ancora Maurizio Carrozzi di SI Ostia. Qui il discorso si è spostato alla mafia del litorale di Roma, al fatturato che produce il litorale (uguale a quello della costiera amalfitana) e del ritardo della magistratura ad attenzione alcuni fenomeni che, infine, hanno portato al commissariamento del Municipio del litorale.

La sala piena

Quindi la stampa locale ha portato la sua testimonianza sulla cronaca del Litorale, anche la nostra testata ha fatto presente che le infiltrazioni mafiose nella politica, date per scontate, sembrano ancora materia di indagine e che le indagini sono appunto essenziali per togliere ogni dubbio sulla natura dei fenomeni corruttivi di recente al centro di due indagini, Evergreen e Touchdown e anche delle intimidazione alla politica con spari e auto a fuoco. Importante anche sottolineare che a ben cinque richieste di Commissione di accesso non sono arrivate risposte e che, la risposta infine arrivata, pur sottolineando la criticità del territorio, aveva negato il provvedimento. Ed è a questo punto che Federica Angeli, cronista della Repubblica, ha annunciato la notizia che il Prefetto la prossima settimana invierà la commissione d’accesso nel Comune di Anzio.

Cervellini, al Angeli e Mineo

“In passato – ha spiegato la Angeli – mancavano i requisiti oggettivi per inviare la commissione, per questo il Prefetto Basiloni ha chiesto degli elementi più solidi su cui basarsi per poter agire. Premetto – ha spiegato – che quando ho dato la notizia che il Prefetto stava valutando il caso d Anzio la questione è stata bollata dal Sindaco (Luciano Bruschini presente in sala per tutta la durata del convegno ndr) come una fake news, ma io quando scrivo è perché ho parlato con i diretti interessati e non mi faccio manovrare dai soliti bene informati. Di recente ho parlato anche con Rosy Bindi – ha spiegato – che ha preso una netta posizione su Anzio e che mi ha detto che non sapeva davvero più cosa fare per attirare attenzione sulla situazione del Comune. Ora gli elementi per parlare di infiltrazioni ci sono, le intercettazioni su Placidi, che il sindaco ha nominato assessore dimostrando e lo dico con ironia, molta lungimiranza, gli affidamenti diretti al nipote di un consigliere comunale parente di un noto boss, le cambiali di un assessore e un consigliere con un altro noto boss. Placidi, lo ricordo – ha poi concluso la Angeli – a chi gli aveva prestato soldi offre anche favori, un boss gli chiede di trovare lavoro ad un suo amico e lui glielo ha trovato. Se c’è ancora chi non vuole vedere le infiltrazioni… Io a queste persone non le avrei mai fatta avvicinare ad un solo euro del Comune, e ai banchi della politica. Ora ad Anzio possono fare come a Fondi, dimettersi per poi potersi ricandidare, oppure tenere il punto e aspettare la commissione e lo scioglimento, e poi vedere come va a finire”. Quindi ha preso la parola il Senatore Cervellini. “Avevamo visto giusto quando abbiamo chiesto la commissione d’accesso ad Anzio – ha detto – quando la maggioranza di Anzio non ci concedeva la sala per discutere di mafia e si parlava di disturbati mentali. Il Prefetto ora ha deciso. Nel Lazio la questione mafia è stata sottovalutata, ed è compito della politica tenere la guardia alta e imporre una sistema che eviti alla politica di fare affari con la mafia. Le persone che vogliono fare politica devono essere specchiate”. Pieno di speranza l’intervento di Corradino Mineo, reso fiducioso sul futuro dalla vivace risposta della sala alla sollecitazione sulle infiltrazioni mafiose, che tuttavia, ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo della politica nel porre un freno al fenomeno mafioso. “Non è dalla magistratura né dalle forze di polizia – ha spiegato – che si hanno risposte sulla mafia e le infiltrazioni, ma dalla società e dalla politica, che deve essere un argine sempre più difficile da superare”.

Critico con la nostra testata per aver espresso dubbi sulle infiltrazioni nel comune di Anzio Edoardo Levantini, dell’Associazione coordinamento antimafia di Anzio e Nettuno. “Mi meraviglio – ha detto – che ci sia ancora chi mette in dubbio la presenza della mafia, la cui presenza è certificata sul litorale da inchieste e sentenze passate in giudicato, come Appia Mithos. Non mi rassego – ha poi aggiunto – a pensare che sia normale che assessori e consiglieri possano subire intimidazioni. Negli anni ’80 qui facevano saltare i negozi, e il vicino comune di Nettuno è stato il primo nel Lazio ad essere sciolto per infiltrazioni mafiose. La mafia c’è”.