E’ la figlia della coppia di 80enni che si trovava nell’abitazione di via di Colle Cocchino ad Anzio, al civico 72 a raccontarci il dramma vissuto ieri, quando è stata accesa una stufata nell’abitazione prefabbricata in legno, che ha sempre funzionato e che probabilmente, grazie alla canna fumaria deteriorata, ha scatenato un vero e proprio inferno. La donna chiarisce una serie di imprecisioni emerse nell’immediatezza dei fatti (Il papà è Memmo Eufemi, in passato calciatore della Lazio, davvero sconvolto dalla tragedia).
Nel momento in cui si è scatenato l’incendio era in casa solo una donna di 80 anni con una leggera influenza. Il marito era a Roma in ospedale, per un piccolo intervento. L’anziana donna, quando si è accorta del problema della canna fumaria ha chiamato la figlia, che vive poco lontano. E fortunatamente la donna è arrivata in pochissimi minuti con il marito e il figlio piccolo.
La figlia ha subito chiamato i Vigili del fuoco, accorsi in pochissimi minuti, ed ha letteralmente dovuto trascinare la madre fuori di casa. Ed è stata una vera impresa. Quando ormai il fumo aveva invaso gran parte dell’abitazione l’anziana donna ancora cercava di spegnere l’incendio con mezzi di fortuna, temendo quello che poi è accaduto, che la casa e tutto quello che c’era dentro, i ricordi di una vita intera, andassero distrutti. L’anziana donna grazie anche all’aiuto dei Vigili del fuoco è stata portata in ambulanza al Pronto soccorso per farsi visitare a causa di una leggera intossicazione. Il mezzo del 118 è giunto sul posto insieme ai Pompieri proprio per intervenire in caso di emergenza. Sul posto è rimasta proprio la figlia. “Voglio ringraziare i Vigili del fuoco – ha detto commossa – che sono stati instancabili nel cercare di spegnere l’incendio che ha distrutto una casa di famiglia a cui eravamo legatissimi”. Fortunatamente i due anziani coniugi proprietari dell’abitazione sono residenti a Roma, dove vivono sono subito tornati accompagnati da un’altra figlia che li ha assistiti e vive a Roma anche lei, ma questo non toglie nulla del dramma di un’abitazione realizzata con i sacrifici di una vita. Un danno enorme e la famiglia, purtroppo, non era assicurata sull’immobile praticamente distrutto, compreso tutto quello che c’era dentro, tra documenti e beni personali. L’unica fortuna è che stanno tutti bene, e non è poco.