Sembra inarrestabile il depotenziamento dell’Ospedale di Anzio e Nettuno che a brevissimo rischia di perdere in via definitiva il Laboratorio Analisi. Solo un problema di natura tecnica ha evitato che questo ennesimo impoverimento dei servizi offerti ai cittadini fosse già operativo. Come sempre nell’indifferenza di una classe politica locale che si dimostra disattenta rispetti alle “razionalizzazioni” imposte dalla Regione Lazio, è già stata portata a compimento un bando di gara che ha assegnato il servizio all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Questo in sintesi, vuol dire che ogni prelievo effettuato ad Anzio e Nettuno, sia al poliambulatorio che all’ospedale, verrà inviato a Latina con un’auto medica e che i referti torneranno indietro per la stessa via oltre che per via telematica (quando il sistema funziona). L’innovazione non è operativa perché le strutture sanitaria di Anzio sono collegate telematicamente con quelle dei Castelli e non con Latina, che è fuori provincia e fuori sistema. Un gap che tuttavia si sta cercando di colmare. Quello che non si dice nel bando è che il sistema telematico della Asl fa acqua da tutte le parti e tre mattine a settimana si blocca creando disagi, malumori e file agli utenti in attesa, e mettendo nei guai anche il personale chiamato a fare esenzioni, ticket e prenotazioni spesso aggredito verbalmente da chi prende giorni di ferie che vanno persi per prenotare ed effettuare esami con attese sempre più lunghe e insostenibili. Ad Anzio, per quello che riguarda le analisi, resteranno solo le urgenze ma operatori e cittadini non ci stanno e vogliono rendere nota l’assurdità di questa esternalizzazione e riduzione dei servizi che può creare solo ulteriori disagi rispetto ad una situazione che già lascia molto a desiderare. L’Ospedale Grassi di Ostia, che avrebbe dovuto accorpare il proprio Laboratorio analisi con il Sant’Eugenio, dopo un’ampia protesta è riuscita ad evitare il disservizio. Persino il nuovo ospedale dei Castelli, che rischia di diventare molto importante per i cittadini di Anzio e Nettuno, sempre meno considerati con la propria struttura, pur avendo Pronto soccorso e sale operatorie, dovrà rivolgersi al Sant’Eugenio. Ora sono i comuni e i cittadini di Anzio e Nettuno a dover dimostrare quanto tengono ad una sanità che funzioni e ora servizi minimi di assistenza o se invece possono vedersi togliere un altro servizio, come se nulla fosse.