Acquistano auto usate, ma ai controlli risultano essere state rubate, per questo vengono sequestrate dalla Polizia Stradale di Roma. Sono circa una decina i residenti del Comune di Civitavecchia vittime di questa vicenda che vede coinvolta una concessionaria di zona. Le indagini sono ancora in corso e non si escludono clamorosi sviluppi, per una storia che potrebbe valicare i confini nazionali, cosa che spiegherebbe il massimo riserbo da parte della Polizia Stradale. La vicenda riporta alla mente casi analoghi, come quello più recente che lo scorso luglio ha portato all’arresto di cinque persone tra Roma e Nettuno. In quella circostanza fu smantellata una banda che si occupava di furti di auto e della ricettazione di carte di circolazione cosiddette “in bianco” di provenienza estera, in particolare tedesca da riassegnare a vetture tornate in Italia come nuove. L’organizzazione criminale riciclava le auto rubate mediante la contraffazione del numero di telaio e poi provvedeva alla successiva prima immatricolazione in Italia attraverso agenzie amiche, la cosiddetta nazionalizzazione. Le auto, così ripulite, venivano immesse nel mercato nazionale. Uno stratagemma articolato e complesso che potrebbe essere lo stesso utilizzato a Civitavecchia, e questo spiegherebbe il riserbo degli inquirenti seulle indagini. Si attendono sviluppi.