“Ognuno di noi può ripetere le parole di Giobbe – ha detto Papa Francesco prendendo la parola durante la Santa di Messa al Cimitero Americano facendo riferimento al siamo letto in precedenza – io so che il mio Rendentore è vivo e la speranza è di rincontrarci tutti noi. E la speranza non delude ma la speranza tante volte mette le sue radici in tante piaghe e dolori umani che ci fanno guardare al cielo. Io credo che il Rendentore è vivo – ha sottolineato il Papa – ma per favore Signore fermati non più la guerra, non più questa strage inutile.
Come ha detto Benedetto XV per migliaia di giovani negli ospedali, speranze rotte. Non più Signore. Oggi preghiamo per tutti i defunti e in modo speciale per questi ragazzi che riposano qui. Oggi che siamo di nuovo in guerra e ci prepariamo più forte alla guerra. Con la guerra si perde tutto. Dopo Hiroshima un’anziana donna ha detto: ‘gli uomini fanno del tutto per arrivare alla guerra e alla fine distruggono se stessi’. Quella donna aveva perso figli e nipotini e per noi qui oggi è un giorno di speranza ma anche di lacrime. Come quando arriva la posta e ti dice che tuo marito e i tuoi figli sono Eroi della Patria. Sono lacrime che non si possono dimenticare per una umanita che non ha imparato la lezione e che non sembra volerla imparare. C’è chi vuole un mondo nuovo ed è convinto di fare una Primavera ma si ritrova in inverno crudele. Preghiamo per tutti – ha concluso – ma soprattutto per questi giovani caduti qui, oggi che la guerra si fa a pezzetti e uccide bambini innocenti. Il Signore ci dia la grazia di piangere”.
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