Home Cronaca Ricettazione di reperti archeologici, perquisizioni della Finanza anche ad Anzio

Ricettazione di reperti archeologici, perquisizioni della Finanza anche ad Anzio

Reperti archeologici di ingentissimo valore, scoperti dalla Guardia di Finanza, in un'operazione nata a Grosseto

Reperti archeologici di ingentissimo valore, scoperti dalla Guardia di Finanza, in un’operazione nata a Grosseto ma che ha visto la perquisizione anche in alcune Ville di Anzio, ad opera dei Finanzieri del Comando di Nettuno, guidato da Massimiliano Lalli. Nell’ambito di un’attività di controllo economico-finanziario del territorio espletata dalla Tenenza di Orbetello, è emersa la posizione di alcuni soggetti tra cui uno in particolare con una posizione fiscale dichiarata incongrua rispetto alle effettive disponibilità economico-patrimoniali accumulate nel tempo ed impiegate anche in beni archeologici. Dopo alcuni sopralluoghi che hanno confermato l’esistenza di reperti archeologici in bella vista nel giardino di una villa, è scattata l’operazione IUPPITER avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Grosseto.

Così, nel mese di ottobre, 50 finanzieri hanno perquisito 22 unità immobiliari nella disponibilità degli 11 collezionisti indagati, site in tre diverse regioni (Toscana – Sicilia – Lazio) sequestrando oltre 200 reperti archeologici di assoluto pregio ed ingentissimo valore economico, trafugati da una prestigiosa residenza romana. Sono indagati per illecita detenzione ed impossessamento di beni appartenenti allo Stato, ed in taluni casi anche per ricettazione.

I reperti archeologici di età imperiale, ascrivibili al VII Secolo A.C., non dichiarati alla competente Soprintendenza, sono stati sequestrati in virtù dei decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Roma, Tiziana Cugini – Sostituto Procuratore e dalla Procura della Repubblica di Grosseto, Maria Navarro che hanno diretto l’intera operazione. Alle operazioni ha partecipato anche il funzionario responsabile della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, che ha accertato l’autenticità dei beni rinvenuti.

L’ingente valore economico dei reperti sottoposti a sequestro sarà tenuto presente anche ai fini fiscali dei soggetti indagati, che hanno nel tempo plausibilmente tesorizzato anche così i proventi delle loro attività.