E’ il consigliere di opposizione a Nettuno Claudio Dell’Uomo ad illustrare la mozione contro la ex Kyklos firmata insieme al consigliere Maria Antonietta Caponi. “Sono 15 anni che i cittadini non sono padroni in casa propria – spiega – non sono liberi di stare in giardino, di vivere in casa propria. Dopo un’estate invivibile e dopo 28 giorni di Presidio per strada, con una Regione che fa finta di non vedere e una Magistratura che fa finta di non sentire adesso la protesta è senza ritorno. Adesso è stato aperto un tavolo in Regione – spiega ancora Dell’Uomo – abbiamo saputo di una diffida del 6 agosto della Regione per una diffida su dei lavori che dovevano fare e non hanno fatto. Ci sono prescrizioni mai rispettate, tunnel di contenimento, doppie porte, nulla è stato fatto. Ci sono indagini in corso, ma intanto la società Acea Kyklos ha ottenuto da qualche dirigente romano che non conosce il territorio le autorizzazione ad opera in un contesto agricolo causando disagio e malori alla popolazione residente sotto i cavi dell’alta tensione. Questa protesta – ha concluso Dell’Uomo – non ha colore politico ma racconta il disagio allucinante di tantissimi cittadini e oggi il Comune di Nettuno conferisce in questo impianto, che tra l’altro non è a norma. Sono venuti dei consiglieri, anche lei è stato invitato e non è venuto, noi ci siamo appellati a tutti i santi. Quando ci sono bambini che si sentono male mentre festeggiano in giardino il problema non è la politica è il buon senso. Se venite a trovarci, ci vogliono 5 minuti a capire la situazione”. Quello che infine chiede Dell’Uomo è che il Comune di Nettuno non conferisca più nell’impianto che, ci ha tenuto a sottolineare, “non rispetta i criteri di legalità”.
Il consigliere del Movimento a 5 stelle Pittoni risponde quindi a Dell’Uomo. “Oggi in commissione Ambiente un primo passo importante – ha detto – questa amministrazione non vuole nascondersi. Vogliamo far presente a chi di dovere questo problema ma dobbiamo anche valutare dove portare i rifiuti, più è lontano e più costa, decisione difficile”.
Il consigliere Maria Antonietta Caponi chiude la questione chiedendo un impegno preciso all’Amministrazione comunale a 5 stelle a sostegno della battaglia dei cittadini che subiscono il dramma della puzza per chiedere un intervento risolutivo della Regione Lazio.
L’assessore Daniele Mancini ha annunciato che stanno valutando soluzioni alternative perché è chiaro “che l’impianto genera conseguenze negative sulla vita dei cittadini”. Il conferimento all’Acea, ha spiegato, è legato al disagio creato dalla Rida nei mesi scorsi. “Oggi è difficile conferire altrove per i costi, dobbiamo rispettare il principio di prossimità, ma possiamo dare indirizzo al dirigente di verificare situazioni alternative e chiedere un controllo puntuale della situazione con l’intervento di chi è competente per intervenire”.
Quindi ha preso la parola il consigliere del Pd Giacomo Menghini che ha ricordato i ricorsi della precedente amministrazione contro il Comune di Aprilia, la Provincia e la Regione per le conseguenze della presenza della Kyklos. “Non abbiamo guardato ad appartenenze politiche – ha detto – ma all’interesse dei cittadini”.