Home Cronaca I testimoni inchiodano i parenti di Gloria Pompili, brutali assassini

I testimoni inchiodano i parenti di Gloria Pompili, brutali assassini

Sono stati i cittadini, vicini di casa, persone che la conoscevano da quando era piccola, a voler raccontare ai Carabinieri

Gloria Pompili

Sono stati i cittadini, vicini di casa, persone che la conoscevano da quando era piccola, a voler raccontare ai Carabinieri la vita impossibile di Gloria Pompili, la giovane morta mentre tornava a Frosinone da Nettuno, dove era costretta a prostituirsi. Una vita quella di Gloria, tra violenza e aggressioni continue da parte dei familiari che le toglievano tutti i soldi e l’hanno sfruttata fino alla morte. Chi non è riuscito a fare nulla mentre la giovane era viva ha voluto renderle giustizia dopo morta.

Si è scoperto così, grazie a tantissime testimonianze autonome, che erano i responsabili della sua morte. Si è scoperto che erano i parenti a costringerla a prostituirsi, gli stessi che l’hanno picchiata fino ad ucciderla che neanche quando hanno visto che si sentiva male l’hanno soccorsa, lasciandola morire davanti ai due figli minori. Gli investigatori hanno ricostruito la vita della ragazza minuto per minuto ed hanno scoperto le angherie, le botte, la vita infernale di Gloria.

Una vita che ha portato all’arresto per omicidio come conseguenza di maltrattamenti e per sfruttamento della prostituzione di Loide Del Prete, 39 anni, cugina della madre della vittima, e il convivente tunisino Saad Mohamed Mohamed, cognato della giovane.

L’autopsia aveva confermato una morte come conseguenza di un’aggressione brutale, che le aveva procurato la perforazione di un polmone, di fegato e milza e una conseguente emorragia interna. “Dopo la morte – ha detto il procuratore Carlo Lasperanza – c’è stata una corsa a testimoniare per restituire giustizia a questa ragazza. Raramente durante le indagini abbiamo assistito a una così grande collaborazione dei cittadini. Tutti hanno voluto dare a Gloria, da morta, quello che non aveva avuto in vita. Ci hanno fornito una ricostruzione della sua vita tragicamente perfetta”. Gloria Pompili non aveva mai denunciato i suoi aguzzini.