Home Cronaca Presidio alla Kyklos, la protesta dei manifestanti arriva in Consiglio regionale

Presidio alla Kyklos, la protesta dei manifestanti arriva in Consiglio regionale

I manifestanti del presidio Kyklos, che oramai da 13 giorni stazionano h24 davanti l'ingresso dello stabilimento

I manifestanti del Presidio Kyklos

I manifestanti del presidio Kyklos, che oramai da 13 giorni stazionano h24 davanti l’ingresso dello stabilimento che tratta i rifiuti e che da anni appesta i residenti di Nettuno e Aprilia, di recente con maggiore frequenza e intensità (i miasmi si sentono fortissimi fino al centro della città di Nettuno e anche in alcuni quartieri di Anzio, ma nessuno è ancora venuto a controllare se il sito è a norma di legge e come sia possibile permettere una cosa del genere) sono arrivati pochi minuti fa per raggiungere il Consiglio regionale del Lazio. in discussione proprio oggi, l’interrogazione del consigliere regionale di Forza Italia Antonello Aurigemma, vicino al consigliere di opposizione a Nettuno Claudio Dell’Uomo che ha preso a cuore la vicenda. Il consigliere ha chiesto un intervento immediato della Regione per porre fine a questa situazione assurda. Il consigliere Dell’Uomo è residente a Tre Cancelli, uno dei quartieri maggiormente colpiti dal fenomeno, insieme a Piscina Cardillo e la Canala. La scorsa settimana i residenti della Canala, durante una cena di quartiere, hanno accusato dei malori mentre cenavano all’aria aperta, legati alla puzza fetida emessa dal centro Kyklos, che lascia i cancelli del centro stoccaggio rifiuti aperti giorno e notte permettendo alla puzza di raggiungere le abitazioni dei residenti esasperati. La puzza fetida sta rendendo la vita di centinai di residenti un vero inferno e molti di loro nel tempo si sono ammalati. Dopo anni di proteste senza alcun riscontro da parte dei titolari del sito, che non hanno mai migliorato gli impianti, l’unica tregua c’è stata a causa di un drammatico incidente mortale presso incentro, dove hanno perso la vita due operai a causa di effluvi velenosi. Evento che ha portato al sequestro del sito in attesa di indagini. Da poco l’area è stata ripresa e la situazione è subito precipitata. I cittadini si sono autotassati per effettuare delle analisi presso laboratori convenzionati per capire se la puzza fetida, oltre ad essere irrespirabile sia anche pericolosa.

In questa battaglia di sopravvivenza e civiltà risultano non pervenute le Amministrazioni di Aprilia e Nettuno che hanno scelto di non schierarsi al fianco dei cittadini per il proprio diritto alla salute e a vivere in una città che non puzzi in maniera insopportabile.