La Regione Lazio ha ordinato al comune di Anzio di procedere alla disinfestazione in un’area del suo territorio a seguito dei tre casi di febbre per infezione da virus Chikungunya. La Asl RM 6 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana hanno individuato nei giorni scorsi nella zona indicata la presenza di alcune zanzare, che provocano una sindrome influenzale di breve durata con dolori articolari. Già nella giornata di giovedì l’Istituto Superiore di Sanità, su richiesta della Regione, ha posizionato alcune «esche speciali» per indicare tutte le aree dove eventualmente sono presenti le larve. Conclusa l’operazione la Asl RM6, su richiesta della Regione, indicherà al Sindaco di procedere immediatamente a una regolare disinfestazione, solo ed esclusivamente nelle zone indicate, operazione necessaria ad eliminare la presenza di questi insetti. La Regione Lazio, inoltre, ha già inviato ai medici di base una circolare informativa e invitato i cittadini, che manifestano questa sintomatologia, a recarsi in maniera precauzionale presso uno studio medico per tutti gli accertamenti del caso.
Chikungunya, il virus portato ad Anzio dalle zanzare: attenti ai sintomi
La Regione Lazio ha ordinato al comune di Anzio di procedere alla disinfestazione in un’area
Il virus responsabile della Chikungunya, riferiscono gli esperti, «appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. È trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue) ed è presente soprattutto in zone rurali, mentre è raro o addirittura assente in vicinanza dei centri abitati. Un altro importante vettore è Aedes albopictus, comunemente chiamata zanzara tigre, che è anche presente nei centri abitati del nostro paese. Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa «ciò che curva» o «contorce») tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Si può sviluppare anche un esantema maculopapulare pruriginoso. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi».