La lite e le botte sul molo del Porto di Anzio, videoregistratore e pubblicate sulla pagina Fb Welcome to Favelas, hanno riguardato due cittadini stranieri, venditori abusivi di pesce, e non dei pescatori come avevamo scritto in un primo momento. I due, secondo alcune ricostruzioni, si contendevano lo spazio su cui mettere in vendita le cassette di pesce che, è importante sottolinearlo, non è il pesce fresco di paranza che ci si aspetterebbe sul molo ma “mazzame” di cui gli stranieri sono entrati in possesso chissà come e di cui non è garantita né l’origine né la conservazione. Un vero e proprio mercato parallelo quello del pesce illecito, che danneggia i venditori dei pescherecci autorizzati e che di fatto truffa i cittadini. Le persone che hanno messo in piedi questo mercato alternativo, stando alle testimonianze di alcuni, parcheggiano dietro al molo e “apparecchiano” il mercato esattamente nel punto in cui è scoppiata la rissa. E’ bene ricordare che i cittadini che acquistano questo pesce non hanno alcuna garanzia della freschezza e della conservazione del prodotto spesso conservato per giorni e giorni prima di essere ceduto. Sulla lite e sulla presenza di questo mercato alternativo la Capitaneria di Porto di Anzio ha più volte messo in guardia i cittadini e segnalato la situazione (anche di pubblica sicurezza vista l’atteggiamento aggressivo dei venditori tra loro ma anche con gli acquirenti) alle forze dell’ordine. L’invito importante a tutti i cittadini è quello di verificare sempre con attenzione cosa acquistano e da chi a tutela della propria salute. Spesso è proprio il comportamento assurdo delle persone che, a parità di costo, acquistano prodotti non certificati e spesso malsani, a dare vita a questo genere di traffici. Basterebbe acquistare solo dai pescatori per cancellare subito la presenza di queste persone, che danneggiano il mercato, i pescatori e creano episodi a dir poco spiacevoli.