Un anno fa il terribile terremoto di Amatrice sconvolse il centro Italia causando quasi 300 vittime. Un risveglio drammatico quello del Bel Paese, solidale con le popolazioni locali. Anzio e Nettuno, che con quella regione e quella cittadina in particolare avevano e hanno un legame strettissimo, hanno pagato un tributo altissimo alla scossa con ben sei vittime. Oggi vogliamo ricordarle tutte. Una dopo l’altra, un anno fa arrivarono le notizie drammatiche della scomparsa di Ezio Tulli, poliziotto di Nettuno, dei suoi due figli, Leonardo e Ludovica (nel crollo della casa di famiglia morirono anche i nonni dei due bambini e i suoceri di Ezio Tulli, salve per miracolo la moglie Giovanna Gagliardi e la cognata), poi di Fabio Graziani e Aurelia Daogaru, anche loro residenti a Nettuno.
La coppia è rimasta intrappolata nel crollo dell’abitazione di amici, salvo il figlio di 9 anni. Infine, dopo circa una settimana dalla scossa, è stato identificato sotto le macerie dell’Hotel Roma, il corpo di Alba Tontini di Anzio. Entrambe le cittadine, subito dopo i fatti, hanno proclamato il lutto cittadino per queste morti dolorosissime, che hanno sconvolto una comunità intera. Lacrime che ancora non si sono asciugate. Oggi i tg nazionali hanno ripercorso il dramma della scossa e dei crolli, di una ricostruzione che tarda a ripartire e di una popolazione ancora in cerca di soluzioni.
L’eredità e il ricordo che ci hanno lasciato queste vittime è legata a doppio filo con la gara di solidarietà scattata su questo territorio per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. Infiniti i viaggi e le raccolte di alimenti, cibi, giochi e materie prime raccolte e inviate ad Amatrice e nei comuni limitrofi. Una gara che continua ancora oggi, a testimonianza che il dolore può unire e che dalle cose più terribili possono nascere meravigliosi gesti di umanità e solidarietà.
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