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Spiaggia inquinata al Santuario, la Marina di Nettuno chiede i danni al Comune

"Dopo aver conosciuto i risultati delle analisi sui prelievi dall'Arpa (Agenzia regionale per la sicurezza ambientale ) del Lazio

Il porto di Nettuno

“Dopo aver conosciuto i risultati delle analisi sui prelievi dall’Arpa (Agenzia regionale per la sicurezza ambientale ) del Lazio, effettuati in contraddittorio il giorno 4 maggio, presenti oltre alla Marina di Nettuno, il Comune di Nettuno e la Capitaneria di Porto, è possibile fare chiarezza riguardo al problema dell’inquinamento della spiaggia di fronte al Santuario, per il quale la Marina di Nettuno in un primo momento è stata additata quale unica responsabile”. A prendere posizione sulla contesa tra Comune e Porto, proprio la Marina di Nettuno che, a nome del Presidente Bruno Macciocchi, in un lungo comunicato stampa, difende le proprie ragioni e annuncia richiesta di risarcimento del danno nei confronti del Comune.

“I risultati di dette analisi, come avete avuto già anticipazione dall’Amministrazione Comunale – continuano i vertici della Marina – sono NEGATIVI ed è stata conseguentemente revocata l’Ordinanza Sindacale che impediva finanche il semplice transito sul tratto di spiaggia interessato al ripascimento con la sabbia dragata dall’avamporto del porto turistico. E’ stata revocata anche l’Ordinanza Dirigenziale emessa nei confronti della Marina di Nettuno con la quale era stata ordinata la “bonifica del sito”. La Marina di Nettuno C.N. SpA, avendo sin dal principio posto in atto tutte le cautele per la tutela della salute, era ben convinta di quali sarebbero stati i risultati della analisi tant’è che, dopo aver preso visione delle analisi del 21 e 27 febbraio u.s. e, dopo aver letto l’Ordinanza Dirigenziale n° 89 del 29/04/17, ha consegnato il tutto agli esperti dell’Università di Siena (leader Europeo per le analisi su temi ambientali) per una loro ulteriore valutazione indipendente. Quanto emerge dalla loro relazione finale sui risultati, scagiona la Marina di Nettuno. A seguito di ciò la Marina di Nettuno ha inviato una lettera al Dirigente dell’Area Ambiente Dr. Sajeva al fine di revocare in autotutela la richiamata O.O. n° 89 del 29/04/17, ed in contemporanea ha dovuto presentare ricorso al TAR Lazio con anticipazione di richiesta danni in quanto Parte lesa. Nonostante l’istanza della Marina di Nettuno, l’Ordinanza di cui sopra non fu al momento nè sospesa né revocata in quanto si è voluto aspettare il risultato delle analisi dei prelievi effettuati il 04/05/u.s. Avendo anche questi ultimi prelievi confermato quanto già evidente nei precedenti, l’Amministrazione Comunale è stata costretta ad emanare due provvedimenti: a) Ordinanza Sindacale di revoca del divieto di transito e sosta; b) Ordinanza Dirigenziale di cessato allarme riguardo l’inquinamento. Questi due provvedimenti, purtroppo, non evidenziano il corretto operato della Marina di Nettuno C.N. SpA, perché indicano quale unica motivazione per le cessate condizioni di inquinamento l’abbattimento naturale dovuto all’azione della pioggia e del vento, sorvolando sul dato oggettivo che tutti i campioni riguardanti la Marina di Nettuno siano sempre risultati perfettamente nella norma. Tutto ciò viene reso ulteriormente più paradossale in considerazione che l’abbattimento dell’inquinamento a seguito dell’azione di pioggia e vento risulti molto lento se non del tutto assente in un periodo di tempo così breve e caratterizzato da un minimo storico di precipitazioni meteoriche. I risultati delle analisi dei campioni, sia quelli del 21 e 27/02 u.s. che del 04/05 u.s. prelevati su zone di competenza della Marina di Nettuno sono sempre risultati entro i limiti consentiti e le operazioni di dragaggio sono state pienamente regolari. Pur comprendendo, senza ovviamente alcuna condivisione, le motivazioni sottostanti la scelta di non aver voluto fare chiarezza sulla reale situazione e, perché no, su un iter iniziale a dir poco frettoloso e poco scientifico, si ritiene che sia importante tutelare e difendere il buon nome della Marina di Nettuno, non solo per la sua estraneità ai fatti contestati ma anche per quello che è il suo ruolo nel contesto economico, commerciale e turistico nel Comune di Nettuno. Un approccio delle Istituzioni Comunali più chiaro, diretto e cartesiano avrebbe potuto di sicuro contribuire a fare chiarezza ed a prevenire quanto si è letto sia sulla stampa locale che sui social nelle settimane scorse, cartine tornasole della crisi più profonda che si stava ingiustamente creando fra Cittadinanza e Marina di Nettuno. La Marina di Nettuno, prima attività produttiva privata del territorio, vuole collaborare con il Comune di Nettuno, questo lo ribadiamo da sempre, ed i fatti di questi giorni lo provano (mediatori e fautori della normalizzazione con i pescatori professionali, concessione di posti auto già delimitati con le strisce blu, attivazione della Commissione collaudo per la soluzione del problema del c.d. “ecomostro”, ecc .. ) ed intendiamo continuare su questa strada. Auspichiamo quindi che anche l’Amministrazioene Comunale con i fatti sia a noi vicina nel solo ed unico interesse della Città: Il porto turistico di Nettuno, dal punto di vista nautico, è internazionalmente conosciuto come una delle migliori realtà portuali private italiane, sia grazie alla sua posizione, incastonato nella Città con lo sfondo del Borgo Medievale, (cosa che nessuna altra struttura simile può vantare), sia per la vicinanza delle Isole Pontine (vere perle del Mediterraneo), sia per i servizi offerti ai naviganti per ogni loro necessità tecnica e non. Riuscire in questo non è facile, mantenerlo è molto difficile, per questo la simbiosi Comune Marina deve essere oltre che percepita anche attuata in modo da scaricare sul Territorio tutto quel potenziale positivo in termini di ricadute che ad oggi è solo in parte sviluppato”.