E’ stata un’omelia piena di dolore, ma anche con un invito forte alla fede e all’andare avanti quella officiata oggi presso il Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Nettuno, piena in ogni angolo per l’ultimo saluto a Silvia Cera, 29 anni vittima di un drammatico incidente stradale.
Ad accogliere l’arrivo della bara sul sagrato della Chiesa un picchetto d’onore della Polizia di Stato. La mamma di Silvia, infatti, è Ispettore presso il commissariato di Polizia di Anzio e oggi i suoi colleghi e il Corpo hanno voluto testimoniare con la propria presenza tutto l’affetto per la famiglia colpita da un così grave lutto.
“Siamo qui con il cuore segnato dal dolore – ha esordito il sacerdote – con gli occhi pieni di lacrime per consegnare Silvia all’amore di Dio. Un Dio che saprà consolarci per questa perdita e darci la forza per superare questo momento. Che senso hanno – ha poi aggiunto – la vita e la morte? Nella fede Gesù è morto e risorto e noi dobbiamo trovare sollievo e conforto in questa fede. Noi dobbiamo vivere, nonostante tutto, con la passione che la vita richiede sempre. Oggi vi dico non lasciatevi turbare da questo dolore, non lasciate che il vostro cuore si turbi da questo eventi. Possono sembrare parole di circostanza – ha sottolineato ancora il sacerdote – ma sono le parole di Dio. Non è facile avere fede ma si deve avere fede. Anche se quello che è accaduto oggi non lo abbiamo capito ci dobbiamo abbandonare alla fede di Dio, per accedere ad una realtà sovrumana e perfetta, in cui ognuno di noi arriva ed esprime appieno se stesso. Tutti dobbiamo essere destinati al Paradiso, e quello che oggi conta sono la bontà e la premura di Silvia, l’amore e la passione che ha messo nella sua vita e nel suo lavoro e che oggi hanno testimoniato qui i suoi amici. La sua perdita – ha concluso – va vissuta con fede, senza fede il dolore distrugge ogni cosa”.