Cronaca

Pronto soccorso, in arrivo un nuovo medico, ma gli infermieri sono pochi

Quest’anno meno dei precedenti si sente parlare di emergenza al Pronto soccorso di Anzio che, invece, proprio come negli anni passati, registra accessi record per una struttura così piccola e compete proprio per le presenze con molte strutture della Capitale, superando ampiamente quelle dei Castelli che, in proporzione, hanno personale più che sufficiente.

Per quest’anno la Asl Rom h si ricorda anche di Anzio ed è pronta ad inviare, a fine luglio, un medico in supporto a quelli presenti, pochi e stremati, costretti a turni incredibili. E c’è da dire che purtroppo non è solo il Pronto soccorso a dover garantire delle presenze e degli orari davvero affaticanti per il personale. Lo stesso vale per molti altri reparti, tutti in affanno. Resta invece al palo la questione degli infermieri. Sono anni che lo diciamo. La popolazione in estate sul litorale raddoppia, ma gli infermieri sono sempre gli stessi e devono anche andare in ferie. Per fare i turni è necessario fare complicate alchimie e, soprattutto, contare sulla collaborazione massima del personale, sempre pronto a fare passi indietro e restare a disposizione. Ma un’organizzazione diversa dovrebbe essere non solo possibile, ma dovuta.

In vista dell’estate la Polizia invia rinforzi sul litorale, si potenziano i controlli, la Polizia locale fa i turni serali, ma la Asl non è partecipe di questo sforzo organizzativo complessivo e lascia il personale a cavarsela da solo. Eppure prevedere un rinforzo stagionale non dovrebbe essere questa epica impresa per un’Azienda che gestisce un territorio vasto e dovrebbe conoscerne le specifiche.

In ogni caso, anche grazie ad incredibili sforzi organizzativi, la situazione degli accessi e della velocità di risposta è in continuo aumento. La vera emergenza in questa stagione estiva è quella degli accessi al pronto soccorso pediatrico. Le emergenze vengono trattate subito, ma i casi da codice giallo sono destinati a lunghe attese. D’altra parte i turisti che vengono qui con i bambini non hanno altra assistenza medica possibile, viste che gli ambulatori sostitutivi in ogni caso non si occupano dei bambini sotto i sei anni. La sensazione è che con piccoli accorgimenti la qualità del servizio potrebbe migliorare notevolmente, ma visto che la ragionevolezza delle richieste non sembra essere un parametro sufficiente ad essere ascoltati, quello di cui si avrebbe bisogno è l’impegno della politica. Tuttavia questa al momento non sembra essere una battaglia che interessa ai politici dei due comuni costieri, che al contrario dei sindaci dei castelli non riescono ad imporsi per ottenere quello che serve per dare una risposta sanitaria adeguata alla popolazione del litorale. Eppure di un ospedale funzionate, di cure, di pronto intervento hanno bisogno tutti ed è un valore aggiunto anche per i turisti.