Cronaca

Masin chiuso, la protesta e il vertice in Comune per trovare soluzioni

Una manifestazione colorata, vivace, rumorosa, ma anche sentita e con sentimenti forti quella che si è tenuta questa mattina sotto il palazzo comunale di Nettuno. Sentimenti, quelli dei genitori e degli atleti dell’Associazione Olimpia Nettuno, presieduta da Vladimir Kalmykov, che sono stati smossi dalla decisione del Comune di chiudere lo stadio Masin, inagibile in alcuni tratti, decisamente trascurato e pericoloso, ma comunque utilizzato dai 130 iscritti all’Associazione come spazio vitale per la preparazione atletica. Più ancora della chiusura, decisa unilateralmente e senza alcun preventivo confronto o comunicazione, ad offendere nel profondo le famiglie che questa mattina si sono fatte sentire in piazza al grido di “Vergogna!Vergogna!” è stato proprio l’atteggiamento di chiusura totale dell’Amministrazione che non ha mai cercato un confronto con questa realtà associativa.

Il Presidente dell’Olimpia Vladimir Kalmykov

“Da quando questa giunta si è insediata – ha detto il Presidente dell’Olimpia Vladimir Kalmykov prima di essere ricevuto dal Sindaco – non ha mai dialogato con noi. Non sono venuti al decennale, abbiamo cercato un dialogo in tante occasione ma abbiamo trovato solo porte chiuse. Altre associazioni invece, fondante solo da qualche mese, senza la nostra lunga storia di impegno sul territorio, a quanto pare hanno modo di riuscire a dialogare con il Comune e non ci spieghiamo il perché di questa disparità di trattamento culminata con la chiusura del campo senza neanche un avviso”.

L’Olimpia Atletica, in questa protesta, ha incassato la solidarietà e la materiale presenza di altre associazioni del territorio. Su tutte erano presenti l’Atletica Anzio, il Volley Nettuno di Maria Teresa Bava e il Baseball City. “Anche il volley – ha detto proprio la Bava – riscontra il problema della totale incomunicabilità con questa amministrazione. Ci sta in un periodo di crisi che non ci siano fondi per le associazioni sportive, ma qui a mancare è anche il supporto umano e morale ed è un peccato, perché se crolla l’iniziativa e la passione dei privati, crolla un intero sistema sportivo e di sostegno anche alla crescita dei ragazzi”. Dopo circa un’ora di urla e slogan sotto il Comune Vladimir Kalmykov è stato ricevuto dalla giunta al completo. Una volta sceso ha spiegato ai suoi che l’Amministrazione il prossimo mercoledì farà un sopralluogo sul campo, valuterà quali sono le situazioni critiche, impedirà l’accesso in alcuni dei punti più logorati del campo e, una volta che l’Associazione avrà firmato una liberatoria in cui si assume la responsabilità della sicurezza, alcune aree potranno tornare a disposizione degli atleti. Entro settembre, in ogni caso, gli spazi saranno disponibili e la società non dovrà trovare nuovi spazi per allenarsi.

Si è anche parlato di un aumento dei canoni concessori, nella speranza che corrispondano anche a degli interventi di ristrutturazione dell’impianto, ormai giunto ai minimi termini a causa di un’incuria decennale. “Quello che per noi è importante – ha detto infine il presidente – è avere un posto per far allenare i nostri atleti. Chi ha gare in questi giorni è stato costretto a sacrifici e spostamenti. Non ci interessano beghe politiche di nessun genere, vogliamo solo avere un posto dove correre e siamo disposti a fare la nostra parte”.