Home Cronaca Truffa milionaria a una famiglia di Livorno, uno degli indagati raggiunto a...

Truffa milionaria a una famiglia di Livorno, uno degli indagati raggiunto a Nettuno

Passa da Nettuno l'indagine su una presunta truffa milionaria che è stata messa in piedi, secondo le indagini della Guardia di finanza di Livorno,

Passa da Nettuno l’indagine su una presunta truffa milionaria che è stata messa in piedi, secondo le indagini della Guardia di finanza di Livorno, da padre e figlio entrambi denunciati per aver sottratto ad una famiglia toscana circa un milione di euro proveniente da un lascito ereditario. Le fiamme gialle hanno infatti scoperto che il primo dei due indagati, un avellinese di 58 anni, si era finto promotore finanziario mentre il secondo, il figlio di 27 anni, domiciliato proprio a Nettuno, dove ha in piedi una serie di attività, è accusato di riciclaggio di capitali illeciti. I finanzieri, le cui indagini sono in dirittura di arrivo, hanno anche sequestrato beni mobili e immobili per un valore equivalente alla presunta truffa consumata.

Questa mattina i Finanzieri di Livorno hanno chiesto il supporto sul territorio della Sezione Giudiziaria del Comando di Polizia locale di Nettuno guidata dal Comandante Antonio Arancio, per raggiungere il domicilio del giovane, che si trova proprio nel comune del Tridente, a cui sono stati consegnati gli atti della vicenda giudiziaria che lo riguardano.

Le indagini coordinate dal pubblico ministero Massimo Mannucci sono state condotte dai militari della sezione della polizia giudiziaria dopo avere raccolto la denuncia di madre e figlio, livornesi, che in pochi mesi hanno visto volatilizzare il milione di euro di eredità incassato dopo la morte di un parente che viveva in Marocco. Attraverso un loro conoscente, le vittime furono avvicinate, nell’ottobre 2014, dal finto promotore finanziario che le convinse in più riprese a compiere investimenti promettendo rendite considerevoli, consegnando complessivamente 977 mila euro. Ma dal marzo successivo l’investimento non ha prodotto più alcuna rendita e l’avellinese non ha più risposto al telefono limitandosi a inviare in occasione delle feste una foto ai truffati che lo ritrae in un brindisi insieme alla famiglia in un rifugio montano.

Le indagini delle fiamme gialle hanno ricostruito il giro di denaro, accertando che i soldi della famiglia livornese sono stati riciclati dal figlio del finto manager con ripetute disposizioni bancarie in suo favore e successivi acquisti di lingotti d’oro e spese per operazioni immobiliari. Al giovane e al padre sono stati sequestrati cautelativamente 10 appartamenti, 7 garage e due negozi ubicati in provincia di Avellino, a Napoli e a Caserta per un valore complessivo di 947 mila euro.