E’ stata emessa nei giorni scorsi la sentenza di primo grado nel processo Mala Suerte relativo a spaccio ed estorsione nel territorio comunale di Anzio. Tutti gli imputati sono stati condannati. In assise collegiale presso il Tribunale di Velletri, davanti ai giudici Adele Durante, Fabrizio Basei e Fabio Mascetti Got sono state lette le sentenze. Nel processo erano imputati a vario titolo, per i reati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio continuato di droga, anche estorsione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine Pierluigi Guerra, Roberto Madonna detto Pecorino, Alessandro Di Napoli, Giorgio De Cupis, Angelo Pellecchia, Pietro De Cesaris, detto Zì Pietro, Luigi Lalima detto Bacongo, Andrea Guerra fratello di Pierluigi.
I reati contestati non hanno mai previsto un’associazione tra gli imputati. Infatti il processo è stato unificato, contestando ad ognuno singoli episodi criminali, solo perché il sistema con cui le forze dell’ordine erano venute a conoscenza dei vari reati era lo stesso per tutti: le intercettazioni. Parlando l’uno con l’altro gli imputati sono stati identificati, seguiti ed infine arrestati.
Le condanne più pesanti, a 6 anni di reclusione, sono quelle per Roberto Madonna detto Pecorino e Angelo Pellecchia condannati per estorsione. Non è stata infatti accettata la tesi degli avvocati difensori, che sostenevano che i soldi incassati dai due erano legati ad un patto di non concorrenza.
Detenzione abusiva di armi e estorsione sono le accuse per Pietro De Cesaris, condannato a 3 anni e 2 mesi, anche se la tipologia estensiva era diversa e ha comportato una pena minore. A 3 anni e due mesi ammonta la condanna per Luigi Lalima detto Bacongo, imputato per la detenzione di armi. Più lievi le condanne per i reati di spaccio. Giorgio De Cupis dovrà scontare un anno e 6 mesi, Alessandro Di Napoli un anno e 7 mesi mentre i fratelli Guerra, Andrea e Pierluigi, un anno e 8 mesi.
L’indagine Mala Suerte, lo ricordiamo, è molto più vasta e tra gli episodi contestai c’è anche la violenza su minore. Per i reati più seri singoli imputati hanno chiesto la separazione dei procedimenti, molti dei quali con il rito abbreviato, sono ancora in corso. Anche per questo motivo si è arrivati alla sentenza di primo grado così velocemente. Le indagini, lo ricordiamo, sono state condotte dal Commissariato di polizia di Anzio e Nettuno e sono state avviate a seguito di un attentato intimidatorio a colpi di pistola fuori dallo studio di un noto commercialista di Anzio.
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