Home Cronaca Esplosione nella villetta di Anzio, prosciolto Giovagnoli a giudizio il proprietario

Esplosione nella villetta di Anzio, prosciolto Giovagnoli a giudizio il proprietario

Sono trascorsi quattro anni dall’esplosione avvenuta in una villetta di Anzio, a seguito della quale ha perso la vita una donna di 47 anni,

L’avvocato Ciro Palumbo

Sono trascorsi quattro anni dall’esplosione avvenuta in una villetta di Anzio, a seguito della quale ha perso la vita una donna di 47 anni, di nazionalità romena, Michaela Berdila. Erano appena entrate in casa, lei e la figlia, accompagnate da un amico dei padroni di casa che era stato delegato ad aprire la stessa, in una villetta di Anzio per fare le pulizie in vista di una breve vacanza dei padroni di casa per il weekend di Pasqua. Appena entrati, a causa di una fuga di gas in atto, sono stati travolti da una nube esplosiva di fuoco. La donna è morta, la figlia ferita gravemente e rimasta allora subito in coma farmacologico. La terza persona, Mauro Giovagnoli, rimasto anche lui gravemente ferito con ustioni al volto e al corpo. Proprio su di lui, oltre che sui proprietari di casa, si era spostata l’ipotesi investigativa della responsabilità colposa per aver agito con negligenza, imprudenza e imperizia. Giovagnoli, nella causa promossa dalle vittime, è stato difeso dall’avvocato Ciro Palumbo, che fin dal primo minuto ha sostenuto che chiunque fosse entrato vi avrebbe rischiato la vita, inconsapevole e impotente davanti a ciò che in quella casa li attendeva. Nel corso del processo preliminare è stato effettuato un incidente probatorio con la nomina di un perito che ha accertato che nella casa vi era un tubo da cui fuoriusciva del gas in quanto mal chiuso. Quindi un impianto non a regola d’arte. Il perito ha appurato che le cause dell’innesco potevano essere molteplici, tra cui gli stessi elettrodomestici in funzione e che sarebbe stata solo una questione di caso e tempo l’esplosione stessa. La difesa del signor Giovagnoli ha fatto perno in tutto il processo sul fatto che il proprio assistito si trovasse ingiustamente imputato e che comunque era tale solo perché non deceduto. Di fatto è, stando ai risultati di oggi, parte lesa insieme agli altri. Stamattina, infatti, si è tenuta l’udienza preliminare davanti al GUP (Giudice per le udienze preliminari) Gisberto Muscolo del Tribunale Penale di Velletri, nella quale la difesa, insieme alle altre, dopo una lunga arringa, ha chiesto il pieno proscioglimento di Giovagnoli. Il Pubblico Ministero ha richiesto il rinvio a giudzio, premendo sul ruolo della presenza del Giovagnoli sui luoghi, come indicava il capo di imputazione, ma il Giudice ha riconosciuto l’estraneità dello stesso Giovagnoli, accogliendo le posizioni della difesa. Giovagnoli è stato prosciolto con formula piena, mentre il Giudice ha rinviato a giudizio il proprietario di casa, un tecnico e un manutentore dell’impianto del gas.