Il Tribunale civile ha rigettato l’istanza delle Cooperative degli ormeggiatori di Anzio “Piccola Pesca” e “Sant’Antonio” che avevano chiesto al giudice di dissequestrare il materiale sui pontili di loro proprietà ed attualmente in uso alla Capo d’Anzio, che ne ha chiesto il blocco “a saldo” di conti non pagati da parte delle Coop. Ed ha rigettato anche la richiesta degli ormeggiatori, in subordine, di divenire custodi dei beni (pontili e catenarie soprattutto). Il Tribunale ha stabilito che la Spa ha di diritto la gestione dei beni e che è unica concessionaria delle aree e che, eventualmente in sede di giudizio, alle Coop potrà essere riconosciuto un indennizzo.
“Nel merito – ha detto l’Amministratore delegato della Capo d’Anzio Spa Antonio Bufalari – sono a sottolineare e a dichiarare che “il Giudice, confermando il proprio precedente provvedimento di sequestro, e l’attività della Capo d’Anzio ha rigettato le istanze presentate dalle Cooperative dichiarando la legittimità della custodia degli impianti in mano alla Capo d’Anzio ed il relativo utilizzo da parte della medesima Concessionaria. Per le questioni economiche si rimanda al merito – che dovrà anche però tener conto delle ingenti somme spese dalla Capo d’Anzio per il ripristino e la manutenzione dei medesimi sistemi di ormeggio, lisi ed ormai vetusti. Per il momento il sequestro permane e la Capo d’Anzio deve esser considerata custode, quindi anche il pignoramento del conto bancario, noto alla stampa, deve esser considerato atto illegittimo”.
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