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Corruzione e truffa per la sosta a Nettuno, condannato Aldo Iovane gli altri prescritti

È stata pronunciata presso il Tribunale di Velletri, la sentenza relativa al processo di primo grado a carico di Aldo e Gennaro Iovane

È stata pronunciata presso il Tribunale di Velletri, la sentenza relativa al processo di primo grado a carico di Aldo e Gennaro Iovane, dell’ex comandante della Polizia locale di Nettuno Giorgio Tomassetti relativo al seguito dell’inchiesta sulle modalità di gestione dei parcheggi a pagamento dell’Amministrazione del Tridente nel periodo compreso fra il 2004 e il 2009.
Il collegio giudicante, presieduto da Mariella Roberti, ha condannato il solo Aldo Iovane, all’epoca dei fatti contestati titolare della Promur, la società che gestiva la sosta a pagamento a Nettuno, per l’ipotesi di reato di peculato. I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche, quindi è stata inflitta una condanna a due anni, con sospensione della pena, ed è stato disposto il pagamento delle spese processuali. Iovane è stato anche condannato al risarcimento dei danni in favore del Comune di Nettuno, che si era costituito parte civile in apertura di processo, il cui ammontare è da stabilire in un procedimento civile, nonché alla rifusione delle spese di costituzione dell’ente, quantificate in 3.870 euro più il 15% forfettario a titolo di rimborso spese generali e Iva. Le motivazioni saranno pubblicate tra 90 giorni, quindi Iovane potrà presentare appello. Per tutte le altre accuse formulate dalla Procura,  falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione e truffa, ipotizzate nei confronti di Aldo e Gennaro Iovane, oltre che di Giorgio Tomassetti, i giudici hanno dichiarato di non dover procedere in quanto le suddette ipotesi ascritte ai tre uomini sono state dichiarate estinte per l’intervenuta prescrizione. Il Tribunale, quindi, non è riuscito a stabilire responsabilità pure importanti, per l’eccessivo tempo impiegato ad arrivare ad un verdetto.
Il collegio giudicante, una volta constata la propria inefficacia a dare una risposta di legge e giustizia entrando nel merito delle accuse, ha disposto l’immediata restituzione dei beni sequestrati in via preventiva nel 2011: di fatto, la perdita di efficacia del sequestro riguarda solo l’ex comandante della polizia locale, in quanto gli Iovane si erano visti restituire i beni dopo una sentenza della Cassazione del marzo 2012. Tomassetti è tornato in possesso di due appartamenti e delle loro pertinenze, di un locale, di un’auto e di uno scooter.