Mentre all’esterno dell’Hotel Succi, che ospita uno dei due centri di accoglienza migranti nel comune di Anzio, si vive una situazione di totale tranquillità, all’interno le cose pare vadano in ben altro modo. A tradire le tensioni la presenza due auto dei carabinieri e di una volante del Commissariato di Polizia di Anzio e Nettuno. All’interno della struttura anche la dirigente Adele Picariello. Per la terza volta in 12 ore le forze dell’ordine sono dovute intervenire per calmare gli animi di alcuni dei migranti che, a quanto pare, hanno preso il Cara come per un albergo. Gli ospiti del centro pare siano addirittura quasi arrivati alle mani con il personale che lo gestisce. Urla e schiamazzi che hanno preoccupato anche i residenti della zona che hanno allertato subito le forze dell’ordine, già “attivate” proprio dal personale della struttura. L’ultima espulsione dal centro c’è stata ieri, la decima nel giro di poche settimane, tutte legate al mancato rispetto delle regole del centro. Orari di ingresso e uscita in particolare, ma anche delle buone norme di educazione. Alcuni di questi giovani sono dei “ricorrenti” hanno cioè presentato ricorso contro la decisione di espulsione, ma di fatto, al momento, la Prefettura non paga più per la loro sussistenza e la loro ospitalità e il percorso per ottenere i documenti ha subito rallentamenti significativi e non è detto che possa andare a buon fine. Il precedente di un comportamento inadeguato rema contro le procedure per l’integrazione in maniera serissima. Gli espulsi e gli altri a rischio di espulsione (almeno altri 5 sono stati ammoniti più di una volta e sono ad un passo da un provvedimento definitivo), stanno creando tensioni con gli altri ospiti. Una situazione che non sarà a lungo tollerata se l’intervento delle forze dell’ordine dovesse rimanere assiduo, molti saranno portati via e dovranno provvedere da soli alla propria sopravvivenza.