Home Cronaca Filmini porno in classe alle elementari, indagata maestra di Anzio

Filmini porno in classe alle elementari, indagata maestra di Anzio

E' stata accusata di corruzione di minorenne una maestra di sostegno di Anzio, fino a tre mesi fa impegnata

E’ stata accusata di corruzione di minorenne una maestra di sostegno di Anzio, fino a tre mesi fa impegnata nell’istituto comprensivo capitolino “Melissa Bassi” di Tor Bella Monaca a Roma. Ad indagare la Procura della Repubblica di Roma che sta facendo seguito alle denunce presentate alla Polizia dai genitori dei bambini di una classe dell’Istituto. Il sostituto procuratore Claudia Alberti ha aperto l’inchiesta, ipotizzando che l’insegnante abbia lasciato vedere ai bambini, tutti di dieci anni, filmini pornografici scaricati tramite internet, e gli investigatori del commissariato Casilino Nuovo hanno sequestrato due computer del laboratorio di informatica della scuola, quelli da cui sarebbero appunto stati scaricati i video.

I fatti risalgono al 28 febbraio scorso. Quattordici alunni erano con la 43enne di Anzio nel laboratorio e, tornati a casa, avrebbero raccontato ai genitori di aver visto i filmini hard. L’istituto Bassi ha anche sospeso la maestra, nell’attesa che venga sottoposta a una visita, ritenendola dopo l’accaduto non idonea all’insegnamento, e ha emesso nei confronti della stessa una sanzione disciplinare, per “gravi negligenze” e per non aver vigilato su quanto stava accadendo tra i bambini a lei affidati. L’indagata, però, non ci sta. Nega di aver fatto vedere video porno ai suoi alunni e comunque di essere responsabile di eventuale materiale scaricato da internet senza che lei se ne rendesse conto. L’insegnante di Anzio, tramite l’avvocato Maria Antonietta Cestra, ha infatti inviato una memoria al sostituto procuratore Alberti e al gip Flavia Costantini, chiedendo l’archiviazione dell’inchiesta e sostenendo che quanto accaduto sarebbe colpa soltanto della dirigenza scolastica, che non si sarebbe preoccupata di installare sui computer dei filtri per evitare che gli alunni potessero accedere a contenuti impropri sulla Rete. La maestra di sostegno ha inoltre chiesto al procuratore capo Giuseppe Pignatone di valutare l’inscrizione sul registro delle notizie di reato del dirigente scolastico, per condotta omissiva, specificando che quest’ultimo, nel corso dell’audizione disposta per sanzionarla, avrebbe ammesso di non sapere che i computer erano privi di filtri.