E’ stata proprio l’Organizzazione Nazionale Amianto pochi minuti fa ad annunciare che presenterà presto un esposto denuncia per il reato di disastro ambientale, e chiederà l’applicazione della nuova legge sugli eco reati e la punizione dei responsabili, preannunciandosi già da ora parte civile nel processo penale. Un annuncio arrivato a seguito dalla notizia diffusa dal direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi, circa la presenza di amianto sul tetto dei capannoni della Eco X di Pomezia.
Notizia che ha purtroppo solo confermato i sospetti dell’organizzazione: “Purtroppo il nostro sospetto circa la presenza di amianto sul tetto dei capannoni della ECO X di Pomezia – spiegano dall’ONA – risulta aver trovato conferma anche dai dati diffusi poco fa dalla ASL, e ormai le fibre si sono aerodisperse; gli effetti sulla salute si vedranno nei prossimi 20-30-40 anni a causa della lunga latenza delle patologie asbesto correlate: mesotelioma, tumore al polmone e altri cancri delle vie aeree e del tratto gastrointestinale”.
L’ONA torna poi inevitabilmente sulle responsabilità in gioco nel pericoloso fatto di cronaca che ormai da giorni sta agitando una lunga serie di comuni del Lazio, sottolineando come già in passato fosse stata richiesta una maggiore attenzione, e come molti elementi siano stati, nel tempo, sottovalutati:
“Assisteremo gratuitamente tutti quei cittadini che intenderanno costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento dei danni – spiegano dall’Organizzazione Nazionale Amianto – già da tempo avevamo richiesto una maggiore attenzione delle istituzioni in chiave preventiva; infatti la pericolosità di questo sito era già stata segnalata mesi prima. L’ONA ribadisce che se ci fosse stata una maggiore attenzione, attraverso la bonifica ma anche semplicemente un servizio anti incendio all’interno dello stabilimento andato a fuoco, questo disastro non si sarebbe verificato, o quanto meno le conseguenze sarebbero state meno drammatiche”.